Università di Sydney: licenziato docente antisemita

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di Nathan Greppi
In filmati ottenuti da Sky News Rose Nakad, che si è descritta come un “indigena palestinese”, si è rivolta a diversi studenti ebrei che stavano festeggiando Sukkot. Ha chiesto loro se fossero sionisti, continuando a molestarli mentre questi le chiedevano di andarsene. “Un sionista è la forma più bassa di spazzatura”, ha detto agli studenti stando al video. “I sionisti sono la cosa più disgustosa che abbia mai camminato su questa terra”.

una donna ferita soccorsa a Sydney

Intifada globale: gli allarmi lanciati dagli ebrei del mondo trovano conferma

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di David Zebuloni
Attacchi fisici e violenti contro ebrei in tutto il mondo, ma anche attentati sventati in nome dell’islamismo radicale, programmati per colpire mercatini di Natale e feste di capodanno: questi eventi non rappresentano una sequenza casuale di fatti di cronaca, ma il ritratto inquietante di una vera e propria Intifada globale sempre più radicalizzata.

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Wikipedia minimizza la natura dell’attentato a Sydney

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di Nathan Greppi
Il 16 dicembre la pagina Wikipedia dedicata all’attentato faceva riferimento a una “sparatoria” nel titolo e, nel corpo dell’articolo, a una “sparatoria di massa terroristica”. E nella sezione “Discussioni” della pagina, gli editor stanno discutendo se abbastanza fonti abbiano definito l’attacco “terrorismo”.

Bondi, la strage di Chanukkà: chi sono i terroristi

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di Nina Prenda
Gli attentatori, secondo quanto riferito dalle autorità, erano padre e figlio: Sajid Akram, 50 anni, e Naveed Akram, 24. Il padre è stato ucciso durante l’attacco, mentre il figlio è rimasto gravemente ferito ed è tuttora ricoverato in ospedale. Trovate bandiere dello Stato islamico all’interno del veicolo sequestrato agli attentatori e ordigni. Mentre ha suscitato indignazione la rivelazione che solo due agenti di polizia fossero in servizio quella domenica.

papa Leone XIV

«Basta violenza antisemita»: il Papa dopo la strage di Sydney e il musulmano che ha salvato vite

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di Nina Deutsch
L’attentato contro la comunità ebraica di Sydney riporta al centro la condanna netta di Papa Leone XIV, accolta dal Congresso Ebraico Mondiale, e il gesto di Ahmed al-Ahmed, musulmano che ha affrontato l’attentatore: un segnale raro ma potente di solidarietà reale in un tempo di crescente isolamento degli ebrei nel mondo. Tra parole, memoria e azioni concrete si gioca oggi una partita decisiva: non solo contro l’antisemitismo, ma per la tenuta morale delle nostre società.

Bondi Beach, chi sono le vittime dell’attentato di Hannukkah in Australia

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di Nina Prenda
Un sopravvissuto alla Shoah, una bambina di 10 anni, il rabbino Chabad di Sydney: sono solo alcune delle 16 vittime dell’attentato a Bondi Beach la sera di Chanukkà, il secondo peggiore attacco di massa nella storia australiana e l’attacco più mortale che ha preso di mira gli ebrei al di fuori di Israele dall’inizio della guerra scatenata dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023.

Australia. Bondi Beach, il prezzo dell’odio tollerato

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di Daniele Scalise (da Setteottobre Magazine)
La strage è il risultato diretto di una lunga stagione di legittimazione dell’odio, di una campagna costante di demonizzazione che ha trasformato l’ebreo in bersaglio simbolico, Israele in capro espiatorio universale, e ogni distinzione in un fastidio da rimuovere.

“Mi sono sdraiata sopra mia figlia e ho recitato lo ‘Shema Israel’”: una testimonianza dall’attentato a Sydney

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di David Zebuloni
“Pensavamo fossero fuochi d’artificio. Mia figlia ha detto: ‘Mamma, ci sono i fuochi d’artificio’, ma io sapevo che non era il rumore dei fuochi – racconta Revital Kaduri in un’intervista a Makor Rishon -. Mi sono girata e li ho visti: erano in due, con i fucili in mano. In un attimo hanno iniziato a sparare in tutte le direzioni”.