“Killer Paper”

Tecnologia

Gli scienziati dell’Institute of Nanotechnology and Advanced Materials e della Mina and Everard Goodman Faculty of Life Sciences dell’Università di Bar Ilan, hanno sviluppato e testato con successo un nuova carta da imballaggio per alimenti in grado di combattere i batteri che ne provocano il deterioramento. Si tratta di una speciale carta rivestita di uno strato di nanoparticelle d’argento che funziona da agente anti-batterico. Lo riporta l’ultimo numero della rivista “Langmuir” dell’American Chemical Society.
Il prof. Aharon Gedanken e i colleghi del Kanbar Laboratory of Nanomaterials dell’Istituto di Nanotecnologia di Bar Ilan, sono partiti osservando che l’argento viene già utilizzato come anti-batterico in alcuni tipi di pomate, sulle superfici di bagni e cucine e persino nelle calze resistenti agli odori. Il passo successivo è stato lo studio delle nanoparticelle d’argento come germicida nelle vernici per materie plastiche, tessuti e metalli. Dai test di laboratorio è emerso che le nanoparticelle d’argento – che hanno effetti più duraturi delle particelle – possono essere utili anche per combattere quei batteri che minimizzano l’efficacia degli antibiotici – problema questo, oggi in crescente aumento.
Lo strato di nanoparticelle d’argento sulla carta per alimenti – fanno notare Gedanken e il team di scienziati che ha lavorato ai test di laboratorio – potrebbe costituire un’alternativa ai tradizionali metodi di conservazione, come radiazioni, trattamenti termici e basse temperature.
La carta rivestita da nanoparticelle d’argento ha mostrato infatti una potente attività antibatterica contro gli Staphylococcus aureus e gli Escherichia coli (causa frequente di intossicazione alimentare batterica): in sole tre ore infatti, è in grado di uccidere ogni battere. Ed è proprio questa proprietà a far pensare ad un suo potenziale utilizzo come materiale di imballaggio per alimenti.

Gli scienziati dell’Università di Bar Ilan  stanno sviluppando un metodo, efficace a  lunga durata, per il deposito delle nanoparticelle d’argento sulla superficie della carta che prevede il ricorso agli ultrasuoni o alle onde sonore ad alta frequenza.

La produzione di questa “carta-killer” per usi commerciali, tuttavia, risulta ancora piuttosto complessa. Gli scienziati della Bar Ilan stanno ancora sviluppando un metodo di deposito delle nanoparticelle sulla superficie della carta che prevede il ricorso agli ultrasuoni o alle onde sonore ad alta frequenza, che permetterebbe la “lunga conservazione”  degli alimenti.

Sonochemical Coating of Paper by Microbiocidal Silver Nanoparticles in “Langmuir“, 2011, 27 (2), pp 720–726.