Il settore high-tech israeliano rappresenta oggi un quinto del PIL nazionale

Tecnologia

di Francesco Paolo La Bionda

Nonostante le sfide generate dal conflitto a Gaza, l’ecosistema innovativo israeliano si è evoluto da un hub di start-up a un conglomerato di aziende scale-up e oggi il contribuisce al 19% del PIL, al 56% delle esportazioni, oltre ad aver ribaltato nel 2024 un deficit previsto del 10% in un surplus del 3%.

È quanto emerge dal report “Startup Nation Economic Insights: Israeli High-Tech Resilience and Growth”, pubblicato da Startup Nation Central, insieme all’Aaron Institute for Economic Policy della Reichman University.

In dettaglio, secondo le principali rilevazioni dello studio, dal 1995 al 2024, la quota dell’high-tech nel PIL è quasi triplicata, le esportazioni sono aumentate dal 19% al 56% e l’occupazione è raddoppiata, raggiungendo il 10% della forza lavoro.

Con il 48% dei dipendenti impiegati in Ricerca & Sviluppo e con gli specialisti ICT che rappresentano il 16,4% della forza lavoro totale, Israele si classifica al 3° posto a livello mondiale per gli input di innovazione e al 4° per gli output nell’Indice Globale di Innovazione 2024, ben al di sopra degli Stati Uniti in alcuni ambiti fondamentali.

Lo Stato ebraico continua inoltre ad essere attrattivo per gli investitori, come dimostrano alcuni indicatori quali le esportazioni per la difesa, che hanno raggiunto un record di 14,8 miliardi di dollari nel 2024, e accordi storici come l’acquisizione di Wiz da 32 miliardi di dollari da parte di Google.

A fronte degli ottimi risultati ottenuti, il report evidenzia però anche le sfide che l’ecosistema innovativo israeliano sta affrontando: un calo netto del numero di startup nel 2024, il primo in oltre un decennio; la mobilitazione dei riservisti che sta mettendo sotto pressione le funzioni di R&S e le mancanze nella crescita dei talenti oltre ai ruoli meramente tecnici.

Il settore high-tech è la corazzata dell’economia israeliana. Dal 7 ottobre, ha dimostrato la sua resilienza, compensando i forti rallentamenti nazionali. Adottando delle politiche specifiche – incentrate sul capitale umano, sulla preparazione all’IA e sulla collaborazione tra industria e università – Israele può mantenere una crescita del 3,5% e sostenere la sua leadership globale“, ha commentato il professor Zvi Eckstein, Capo dell’Aaron Institute, ha osservato

Il vantaggio competitivo di Israele risiede nella sua capacità unica di tradurre idee audaci in soluzioni globali“, ha aggiunto Yariv Lotan, VP of Product and Data di Startup Nation Central. “Anche a fronte di sfide senza precedenti, il settore continua ad attrarre capitali, far crescere talenti e scalare l’innovazione in tutto il mondo.”

Il rapporto completo, incluse visualizzazioni di dati e approfondimenti settoriali, è disponibile su Startup Nation Finder.