Il monologo su Shylock interpretato da Guy Masterson-Mastroianni

Shylock: vittima o cattivo? Un monologo per svelarne i segreti

di Nathan Greppi
Se c’è un’opera che da sempre suscita numerosi dibattiti per come rappresenta gli ebrei, quella è proprio il Mercante di Venezia di William Shakespeare. Infatti, il personaggio dell’usuraio Shylock viene spesso collegata a pregiudizi antisemiti, salvo alcune eccezioni. Dopo più di 400 anni, si potrebbe pensare che sia stato detto tutto sul personaggio: niente di più falso. E a dimostrarlo ci ha pensato l’attore inglese Guy Masterson-Mastroianni (lontano parente del celebre Marcello), che martedì 17 marzo ha portato, al Teatro Filodrammatici di Milano, un monologo teatrale che ci fa vedere il personaggio di Shakespeare sotto una nuova luce, intitolato per l’appunto Shylock. Esso è stato scritto dall’autore britannico Gareth Armstrong nel 1999, e ha già riscosso un notevole successo a livello internazionale.

Il monologo porta si, in scena, un personaggio ebreo del Mercante, ma molto meno famoso di Shylock: si tratta dell’amico di questi Tubal, che nel dramma di Shakespeare ha appena otto battute, il quale racconta la storia del famoso usuraio di Venezia mettendo in luce non solo la sua storia, ma anche quella degli ebrei dall’espulsione dall’Inghilterra nel XII secolo alla Shoah, il tutto alternando con maestria racconti tragici e scene umoristiche. Il Shylock che ci viene descritto da Tubal è un personaggio molto umano, che non reclama la famosa “libbra di carne” da Antonio per crudeltà, bensì per un senso di ingiustizia che lo porta ad agire in un modo sbagliato, in nome di questioni di principio, ma che alla fine perde tutto ciò che ha di più caro: sua figlia, i suoi averi, persino la sua identità ebraica quando è costretto a convertirsi.

Masterson, che ha recitato per tutto il tempo in lingua inglese, ha dimostrato un talento più unico che raro nell’interpretare personaggi diversi e nel narrare tematiche pesanti, quali l’odio e il pregiudizio, alleggerendole con battute esilaranti, e al contempo a conservare l’empatia per Shylock.

L’intervista

Ed è proprio con Masterson che, il giorno dopo lo spettacolo, abbiamo parlato sulle emozioni provate, i lavori passati e i progetti futuri:

Come si è avvicinato a questo progetto?

Gareth Armstrong, l’autore, si rivolse a me nel 1997 per produrre insieme questo spettacolo interpretato da lui. Per alcuni anni ebbe molto successo. Gareth smise di interpretare la parte nel 2005. Io iniziai a farlo nel 2011. Mi hanno sempre affascinato il personaggio di Shylock e le controversie che lo circondano. Adoravo ciò che Gareth ha introdotto nello spettacolo, e sapevo che il progetto doveva continuare dopo che lui si era fermato.

Cosa ha provato nel recitare in Italia? Era la prima volta o era già successo?

È stato molto importante per me esibirmi in Italia, in quanto sono per metà italiano. E così vicino alla Scala! È sempre stato il sogno di mio padre recitare alla Scala! Purtroppo, lui è morto quando avevo 10 anni, perciò questo è il massimo che ha potuto fare! È stato bellissimo recitare per il pubblico italiano. Fin dall’inizio erano molto soddisfatti, e per me è stata un’esperienza veramente magnifica.

Nel 1993 avevo recitato in Sotto il bosco di latte di Dylan Thomas al Consolato Britannico di Firenze, ma non era aperto al pubblico, perciò considero lo spettacolo al Filodrammatici il mio debutto in Italia.

Come descriverebbe, a parole sue, il personaggio di Shylock?

Shylock è un uomo testardo e orgoglioso. È un esperto uomo d’affari, un padre single con una figlia adolescente. È frustrato per come le autorità trattano gli ebrei di Venezia ed è arrabbiato a causa dell’ipocrisia dei cristiani. Dopo Jessica… con Lorenzo, che si prende una parte cospicua dei suoi averi, lui ha totalmente ragione ad essere arrabbiato, e di cercare vendetta in tribunale. Ma, e potrei sembrare controverso, io non credo che Shylock avrebbe potuto togliere la vita ad Antonio. Piuttosto, egli voleva essere ascoltato da tutte le personalità più importanti di Venezia. Sfortunatamente, egli venne tradito dal sistema, e portato a commettere un crimine che probabilmente egli non avrebbe mai potuto portare a termine. Alla fine, la rabbia e il rancore hanno prevalso su di lui.

Quali sono i suoi progetti per il futuro? Tornerà presto in Italia?

Sono molto impegnato come scrittore, attore, regista e produttore. Ad agosto terrò quattro spettacoli al Fringe Festival di Edimburgo, per i quali farò le prove a giugno e a luglio. Faccio anche alcuni spettacoli da solo, e spero che potrò tornare a Milano con Sotto il bosco di latte, e magari anche girare l’Italia con Shylock.