di Pietro Baragiola
La miniserie in quattro episodi di Keshet 12 racconta la storia vera dei sopravvissuti e delle vittime del 7 ottobre 2023. In Israele la serie andrà in onda su Keshet 12 a partire dal 5 ottobre mentre Paramount+ trasmetterà l’anteprima mondiale due giorni dopo, in concomitanza con il secondo anniversario del massacro.
Il colosso dello streaming Paramount+ ha acquisito e distribuirà a livello globale Red Alert, la miniserie in quattro episodi di Keshet 12 che racconta la storia vera dei sopravvissuti e delle vittime del 7 ottobre 2023.
Gli episodi mostreranno il massacro che è costato la vita ad oltre 1200 persone e ha portato al rapimento di circa 250 ostaggi, trasformando il sud del Paese in una zona di guerra.
Tra i racconti di coraggio, dolore e resilienza basati su testimonianze reali troviamo quello di Batsheva Yahalomi che è riuscita a fuggire dal kibbutz Nir Oz insieme alle sue figlie mentre il marito veniva ucciso e il figlio rapito.
Un altro episodio toccante è dedicato a Tali Hadad di Ofakim, che, sotto il fuoco nemico, ha evacuato quanti più feriti ha potuto, incluso suo figlio Itamar. Vengono anche raccontate le gesta eroiche degli agenti di polizia sopravvissuti al massacro del Nova Festival e di un padre che, nascosto insieme a suo figlio neonato dopo la morte della moglie, è riuscito a salvare i soldati israeliani da un’imboscata di Hamas.
La collaborazione tra Keshet e Paramount unisce esperienze locali e know-how internazionale, dando vita a un progetto che promette di lasciare un segno importante nella televisione contemporanea.
In Israele la serie andrà in onda su Keshet 12 a partire dal 5 ottobre mentre Paramount+ trasmetterà l’anteprima mondiale due giorni dopo, in concomitanza con il secondo anniversario del massacro.
Il team dietro “Red Alert”
Red Alert è stata ideata, scritta e diretta da Lior Chefetz (The Stronghold) con il contributo di Ruth Efroni, Kineret Peled e Idan Hubel alla sceneggiatura, mentre la produzione è stata affidata a Keshet Media Group, Green Productions e all’Israel Entertainment Fund (IEF).
“Questa serie è stata concepita fin dall’inizio per un pubblico globale” ha dichiarato Nati Dinnar, fondatore dell’IEF, durante la presentazione del progetto al Jerusalem Film Festival. “Il nostro obiettivo è quello di far conoscere al mondo intero il dramma che i cittadini israeliani hanno vissuto quel giorno insieme alla resilienza e allo spirito che ne emersero.”
Tra i produttori spicca il nome di Lawrence Bender, produttore hollywoodiano candidato all’Oscar per film come Pulp Fiction e Bastardi senza gloria. Durante il Jerusalem Film Festival Bender ha definito Red Alert un lavoro “profondamente personale” che “non è solo un dramma, è reale”.
Il progetto aspira a farsi riconoscere come una testimonianza storica e civile di una tragedia che, come ha sottolineato il CEO di Keshet Group, Avi Nir, “per molti non è ancora finita”.
“Siamo orgogliosi e felici che l’accordo con Paramount consenta alla serie di essere trasmessa simultaneamente in Israele e nel resto del mondo” ha aggiunto Nir. “Vogliamo porgere un ringraziamento agli eroi del 7 ottobre e le nostre scuse agli ostaggi e alle vittime che non sono più tra noi.”
Paramount contro il boicottaggio

L’acquisizione da parte di Paramount rappresenta uno dei primi atti strategici di David Ellison, nuovo CEO dell’azienda dopo la fusione con Skydance Media.
“Red Alert sottolinea il costante impegno della Paramount nel raccontare storie con eccellenza artistica e precisione” ha affermato Ellison in un recente comunicato stampa. “Questa serie cattura con precisione cinematografica il terrorismo che ha sconvolto il mondo durante il 7 ottobre e vuole ispirare con storie di eroismo e dolore tratte dalla vita reale. Ringraziamo Avi, Keshet e Lawrence per averci affidato al loro visione.”
L’annuncio di questa acquisizione arriva in un momento delicato per l’industria cinematografica, afflitta dal dibattito internazionale sul boicottaggio delle produzioni israeliane. Paramount è stato il primo grande studio di Hollywood a opporsi ufficialmente a questa iniziativa, scegliendo di portare sugli schermi di tutto il mondo una narrazione difficile e controversa, ma necessaria.
“Non siamo d’accordo con i recenti tentativi di boicottare i registi israeliani” ha affermato un portavoce dell’azienda nel comunicato. “Zittire artisti in base alla loro nazionalità non promuove la comprensione né la pace. L’industria dell’intrattenimento globale dovrebbe incoraggiare le voci creative a condividere le loro storie con il mondo.”
La scelta di dare voce diretta ai sopravvissuti e alle famiglie colpite, intrecciando testimonianze personali con una regia di respiro cinematografico, punta a trasformare Red Alert in un documento storico ed emotivo al tempo stesso. Non si tratta di semplice intrattenimento, ma di una testimonianza che consegna alla memoria collettiva le storie di chi ha vissuto il massacro.
Red Alert non è l’unico progetto televisivo incentrato sull’attacco di Hamas, infatti, negli scorsi mesi, l’emittente americana HBO ha annunciato la produzione della miniserie One Day in October la cui uscita è a sua volta fissata per il 7 ottobre 2025.