La cantante israeliana Noa

Noa e Burt Bacharach, musica da Israele e leggende ebraiche americane a Milano a luglio

di Roberto Zadik
Con il mese di luglio la grande musica all’aperto non solo non va in vacanza ma si rafforza con due super concerti del mondo ebraico. Infatti la cantante israeliana Noa (la sua storia nel mio volume “Isramix”, 15 euro, Proedi editore) che si esibirà il prossimo 11 luglio al Festival di Villa Arconati a Bollate mentre il 23 luglio al Teatro degli Arcimboldi arriverà il geniale compositore ebreo americano Burt Bacharach.

Noa

Reduce dal successo del suo nuovo album “Love medicine”, Achinoam Nini, – questo il vero nome dell’artista 49enne lo scorso 23 giugno – è da 27 anni sulla scena e porta nelle sue performance energia, intensità e un senso di internazionalità e di apertura, cantando in inglese e in ebraico e avendo duettato con artisti di varie etnie e Paesi, dall’algerino Cheb Khaled all’italiano Eugenio Finardi Politicamente molto ribelle e spesso al centro di polemiche e contestazioni, pacifista e laica, di origini yemenite, in concerto, dalle 21, canterà nuovi brani e classici del suo repertorio come “Life is Beautiful” colonna sonora de “La vita è bella” e suo più grande successo. Il Festival di Villa Arconati è una manifestazione importante e vivace e quest’anno comprende le esibizioni di grandi artisti come il jazzista Chick Corea, la band italiana dei Baustelle, bellissima la loro “La guerra è finita” al mitico Graham Nash, che fra gli anni ’60 e gli anni ’70 passò alla storia come membro del gruppo Crosby, Still Nash and Young poi Neil Young iniziò una folgorante carriera solistica come cantautore.

Burt Bacharach
Burt Bacharach

Burt Bacharach

Cambiando genere  il geniale compositore ebreo americano Burt Bacharach, nato a Kansas City nel 1928 malgrado gli appena compiuti 90 anni il 12 maggio, (Toro ascendente Acquario) ha grinta e fantasia da vendere e lo dimostrerà in uno splendido live previsto per lunedì 23 luglio. Come tanti artisti ebrei americani ashkenaziti, da Billy Joel al chitarrista dei Doors Robbie Krieger, agli autori di molte canzoni di Elvis, Leiber e Stoller, al cantante dei Ramones, Joey Hyman a Lou Reed, anche Bacharach ebbe un rapporto molto strano con le proprie radici ebraiche. Dichiarò che i suoi genitori tendevano a non interessarsi alla religione e come il regista Spielberg tendeva a nascondersi, a tenersi per sé la sua identità ebraica. Nato da una buona famiglia, padre giornalista affermato e madre pittrice, in Italia le nuove generazioni non lo conoscono ma nei suoi Usa egli è una leggenda e fra gli anni ’60 e gli anni ’70 scrisse brani e colonne sonore per grandi artisti. Dalla splendida “Dont make me over” brano struggente di Dionne Warwick a Aretha Franklin “Say a little prayer for you” collaborò con una vasta schiera di autori di primo piano, da Stevie Wonder al jazzista Stan Getz a Elvis Costello. Fra le sue colonne sonore indimenticabili sono quella di “007 Casinò Royale e “Rain Keeps falling on my head” spassoso western del 1969 con la coppia Paul Newman, anche lui ebreo nascosto di Hollywood e Robert Redford. Una vita molto avventurosa quella di questo compositore anche in campo sentimentale, con quattro mogli una delle quali, l’attrice Angie Dickinson e una serie di premi e riconoscimenti vinti in quasi mezzo secolo di carriera.

Per informazioni e prenotazioni per entrambi i live:  www.ticketone.it