di Lia Mara
Con l’intensificarsi delle tensioni in Israele, le sirene d’allarme e le corse verso i rifugi sono diventate parte della quotidianità. Ma accanto ai pericoli diretti degli attacchi, emergono nuovi rischi spesso sottovalutati: infortuni, insonnia diffusa, ansia crescente, soprattutto tra i più fragili, gli anziani e le donne in gravidanza. In diversi articoli pubblicati in questi giorni, il Jerusalem Post ha raccolto le raccomandazioni di medici e operatori sanitari che invitano alla prudenza, alla consapevolezza e alla cura di sé anche nei momenti più critici. Una guida pratica per affrontare l’emergenza e proteggere come meglio possibile la propria salute.
Ci sono più feriti fra chi corre ai rifugi che a causa dei razzi
Dopo il suono delle sirene, fra ansia e fretta, negli ospedali del Paese aumentano in questi giorni i casi di persone, soprattutto anziane, che arrivano al pronto soccorso con traumi riportati durante la corsa verso il rifugio o la stanza protetta. “Lo avevamo osservato in particolare durante gli attacchi missilistici dallo Yemen, ma il fenomeno è rilevante anche oggi – spiega a Walla! Health la dottoressa Maayan Rahamim, del dipartimento di medicina d’urgenza dell’ospedale Ichilov -. Purtroppo sono numerosi i traumi da caduta: lesioni alla testa, alle spalle, alle braccia, spesso con conseguenze permanenti”. E i dati sono preoccupanti: “In ogni turno vedo almeno da 3 a 6 di questi casi, solo nel nostro ospedale. Per lo più si tratta di anziani con fratture vertebrali o fratture gravi.”
L’impatto sulla qualità della vita è serio, soprattutto negli anziani con fragilità scheletrica e nelle donne. “Una frattura può segnare l’inizio di un rapido declino fisico – sottolinea la dottoressa -. Dall’inizio della crisi, il 7 ottobre 2023, ci sono stati complessivamente più feriti nel tragitto verso il rifugio che per l’impatto diretto dei razzi. E non parliamo solo di ultraottantenni. Anche settantenni ancora lucidi e autosufficienti, correndo, cadono e si feriscono”. Non bisogna correre, ma muoversi con cautela verso le aree sicure. “Con un preavviso di 10 minuti c’è tempo per arrivare con calma – conclude -. L’importante è arrivarci sani”.
Ecco come riaddormentarsi dopo la sveglia notturna per le sirene
Il conflitto con l’Iran e gli allarmi notturni stanno compromettendo il sonno di migliaia di famiglie. Molti lamentano risvegli frequenti, difficoltà a riaddormentarsi e stanchezza cronica, anche quando il pericolo è cessato. Gli esperti evidenziano che il sonno interrotto non è solo un fastidio: danneggia il cuore, il sistema immunitario, la salute mentale. Aumentano i rischi di ipertensione, problemi metabolici, mal di testa ricorrenti, depressione e ansia, soprattutto nei bambini e adolescenti. Ecco cinque consigli riportati sempre dal Jerusalem Post per riprendere sonno dopo un’allerta:
. no agli schermi: non usare telefoni, tablet o TV dopo il rientro dal rifugio, perché la luce blu blocca la melatonina;
. creare un ambiente sereno: tenere nella stanza protetta una coperta, un cuscino, un libro o della musica rilassante
. respirare per calmarsi: inspirare per quattro secondi, trattenere il fiato per sette e espirare per 8, ripetendo tutto più volte;
. fare “una scansione” del corpo: distendersi e concentrare l’attenzione dal piede alla testa, rilassando ogni parte del corpo;
. non forzare il sonno: se dopo venti minuti non si dorme, meglio spostarsi in un’altra stanza, leggere o ascoltare musica, e tornare a letto solo quando ci si senti assonnati.
Il sonno resta un pilastro della resilienza personale. Se i disturbi diventano cronici, è importante consultare uno specialista.
Gravidanza in tempi di incertezza: come ritrovare calma e sicurezza
In tempi segnati da tensione e paura, molte donne in gravidanza vivono e risentono in modo amplificato il caos e l’incertezza. Ecco alcuni gesti semplici ma profondi per ritrovare equilibrio più calma:
. riposare: mettersi sedute sulla fitball o in posizione fetale aiuta a scaricare la tensione dalla schiena;
. riscaldarsi: tenere una borsa dell’acqua calda sul bacino o sulla schiena dona conforto e rilassa i muscoli;
. sentire il proprio tocco gentile: posare la mano sulla pancia o sul cuore comunica sicurezza al corpo;
. ascoltarsi interiormente: riconoscere le proprie emozioni, anche quelle difficili, è parte della cura;
. ascoltare musica rilassante: una musica lenta aiuta il corpo a equilibrarsi e calma il sistema nervoso;
. dirsi parole rassicuranti: ripetere mentalmente “Sono al sicuro, sto respirando, il mio bambino è con me” può avere un effetto benefico profondo;
. condividere: parlare con altre donne in gravidanza o neomamme, anche online, può offrire grande sollievo;
. esprimere la propria creatività: scrivere, disegnare, parlare con il proprio bambino e attuare ogni altra forma di espressione creativa è un modo per prendersi cura di sè.
Vivere una gravidanza in mezzo al caos può essere una prova complessa, ma anche un’opportunità per trovare forza e dolcezza dentro di sé, per celebrare nonostante tutto la vita e mettere al mondo una nuova vita.