Ci hanno provato

Opinioni

Chi crede ancora che gli ebrei abbiano senso degli affari, si illude. L’ultima che mi è capitata mi sembra dimostri proprio il contrario. Un mio caro amico, all’indomani dell’ingloriosa ritirata editoriale del libro Pasque di sangue, il vergognoso saggio che cercava di attestare qualche verità storica alle accuse che giustificarono secoli di pogrom, ha avuto la seguente pensata. Se l’autore, si è detto, ammette che il libro così com’è non può restare in commercio, se l’editore lo ritira dalla circolazione e rinuncia a ristamparlo, allora vuol dire che il prodotto è difettoso. Se è difettoso, ha aggiunto, allora secondo la normativa europea in vigore, deve essere sostituito o rimborsato. Sarebbe meglio, ha concluso, inviarlo assieme allo scontrino all’editore Il Mulino, che mi restituiscano almeno i 25 euro del prezzo di copertina. Per fortuna sono riuscito a farlo desistere.

Certo, il libro è privo di valore scientifico. Non è stato considerato credibile nemmeno da uno storico degno di questo nome. Le accuse, i sospetti che lascia cadere si sono sbriciolati non appena è stata gettata un poco di luce sugli argomenti trattati e l’idea che possa essere esistito alla fine del 1400 qualche ebreo folle che ha effettivamente commesso degli omicidi rituali è tornata ad essere quello che è sempre stata: una menzogna antisemita. Ciò non toglie che il volume costituisca ormai un prezioso pezzo da collezione, un documento insostituibile. Non va gettato, e nemmeno sostituito. Ora che è sparito dalle librerie, infatti, il suo valore si sta moltiplicando a vista d’occhio. Chi va a caccia di menzogne antisemite sembra che sia disposto a sborsare fino a 500 euro per averne una copia. Arriveranno poi le edizioni pirata. E quelle pubblicate nei paesi islamici. Forse un giorno potrà duplicare il successo di un clamoroso classico dell’antisemitismo, i Protocolli dei savi di Sion, quel falso grondante odio che continua ad essere distribuito nelle librerie di Damasco e del Cairo. E il fatto che questa volta l’autore sia un ebreo non fa altro che rendere il testo più ricercato.

Chi ha montato l’operazione di lancio di Pasque di sangue continua intanto a giocare sull’equivoco. Parlo del Corriere della Sera e dei suoi collaboratori, che avevano lanciato in fanfara questa indecorosa bufala editoriale, parlo dell’editore Il Mulino, che fino a qualche tempo si vantava di essere prestigioso.

Lungi dallo scusarsi per quanto avvenuto, di fronte alla mala parata pensano di salvarsi la faccia prendendo a prestito un altro fantasma dell’antisemitismo: quello del complotto. Se il libro non si trova più in libreria dipenderebbe dall’intervento di un “cartello di rabbini”, se l’autore ha ritirato la propria firma ci sarebbe stato “un intervento di censura”.

Si ride sempre più raramente e stavolta potrebbe essere l’occasione buona, se su queste menzogne non si allungassero ombre sinistre. Che squallore, povera Italia. Per mettersi al riparo dalla tentacolare lobby che imbavaglia gli storici coraggiosi, in attesa di tempi migliori non resta che rifugiarsi sugli scaffali delle librerie di Teheran e di Damasco.

Nell’immagine: la copertina di una recente edizione egiziana dei Protocolli dei saggi di Sion, un clamoroso falso storico dell’antisemitismo.