Un conflitto che si alimenta dall’inerzia e dalla disillusione

Libri

di Anna Coen

Lo storico Claudio Vercelli manda alle stampe per Laterza una nuova edizione del suo classico Storia del conflitto israelo-palestinese, con una corposa mole di pagine (oltre 100) aggiornata alla guerra a Gaza, fino all’estate 2025

A fronte di un conflitto che sembrava da tempo sedato, ossia destinato a non incidere più di tanto rispetto agli equilibri dello scenario internazionale, al pari dell’essere marginalizzato – quindi circoscritto – a protagonisti secondari, in ciò essendo consegnati al solo Medio Oriente, dall’ottobre del 2023 tutto è invece drasticamente mutato. Come in una sorta di esplosione tanto imprevista quanto efferata. Rimanendo ad oggi comunque in sospeso, quanto meno per i suoi effetti di lungo periodo. Al netto degli eventi internazionali, nel frattempo intervenuti, e delle molteplici dinamiche in corso, c’è tuttavia un punto di partenza comune per le due controparti: non solo la colpevole inerzia rispetto a qualsiasi trattativa, dal 2000 in poi, ma anche lo stallo nei rispettivi campi. Israele, infatti, sconta da tempo una sorta di ingovernabilità politica, sancita dal succedersi di più elezioni legislative senza la definizione di una maggioranza parlamentare, tale poiché in grado di offrire al Paese un orizzonte plausibile. I Territori palestinesi, a loro volta, hanno vissuto una violenta ma inconcludente competizione politica tra movimenti islamisti, a partire da Hamas, e ciò che resta delle organizzazioni “laiche”, raccoltesi intorno ad Abu Mazen. L’involontario raccordo tra le spinte degli uni e degli altri, nella loro rispettiva autonomia nazionale, è offerto dallo stallo completo di qualsiasi residua ipotesi negoziale. Anche da ciò è quindi derivato tutto il resto. Ossia il panorama di drammi e rovine del presente. Hamas, e i movimenti islamisti, giocano sul versante del progressivo sfiancamento della fiducia dei cittadini israeliani nella capacità dello Stato di garantire la sicurezza collettiva. È una strategia di lungo periodo, che cerca di raccogliere l’assenso della comunità internazionale. Ciò facendo, riesce a mettere in luce le contraddizioni che dal 1967 ad oggi caratterizzano la condotta d’Israele nei confronti del mondo arabo. Anche da ciò, per formulare un giudizio storico, bisogna ripartire. Sapendo che ad oggi nulla è più come prima. Il 2023, infatti, è un varco periodizzante. Dal quale, per parte nostra, ripartire.

Claudio Vercelli, Storia del conflitto israelo-palestinese, Laterza, nuova edizione 2025 aggiornata e ampliata, pp. 280, 19,00 euro