Francia: e se oggi gli ebrei fossero come i marrani?

Libri

di Roberto Zadik

Un forte senso di paura. Il dilagante antisemitismo. Un disagio crescente.
Ecco cosa spinge oggi molti ebrei francesi in Israele, come racconta Eliette Abecassis nel suo libro, Aliyah

Abecassis - Alyah1

Da diversi anni la situazione ebraica in Francia è decisamente cupa e l’acclamata autrice Eliette Abecassis, giunta al successo nel 2010 col suo capolavoro La sefardita, ora torna sulla scena con un libro-verità sul suo Paese e i sentimenti antiebraici sempre più diffusi. Il nuovo romanzo, Aliyah. La tentation du départ (ed. Albin Michel) è incentrato su un tema dominante, la paura, che oggi pervade la comunità degli ebrei francesi. Da questo sentimento, profondo, complesso e molto razionale, nasce il loro crescente desiderio di emigrare in Israele facendo, appunto, l’aliyah.
Protagonista della storia è Esther Vidal, tormentata da mille dubbi e domande sulla sua identità ebraica e sul fatto di doverla nascondere al mondo esterno. La donna continua a ripetere ai suoi figli di non dire a nessuno, pubblicamente, di essere ebrei, come in passato è successo più volte, durante la Seconda Guerra Mondiale o in tempi remoti, con le Crociate o all’epoca dei marrani, nel Cinquecento, durante l’Inquisizione.
La scrittrice, di origine marocchina, nata a Strasburgo 46 anni fa e figlia di un noto professore di filosofia all’Università di Bordeaux, ha detto, a proposito dell’attuale condizione degli ebrei francesi che ha ispirato la sua opera: «Questo è lo stato di cose in cui ci troviamo oggi. Dobbiamo nasconderci, come i marrani. Come Esther, la protagonista del romanzo, anche la mia famiglia è originaria della Spagna; l’Inquisizione e la nostra espulsione sono parte della nostra memoria storica».
Gli ebrei emigrati in Marocco dopo la Cacciata del 1492, hanno vissuto come dhimmi, protetti e umiliati allo stesso tempo. «Ma che cosa ci sta succedendo? Come abbiamo potuto arrivare a tanto? – si chiede l’autrice, che si definisce “ebrea praticante e sionista” -.Dopo i recenti attacchi terroristici, il governo francese e il Ministro Manuel Valls hanno sostenuto gli ebrei, cercando di rassicurarci e di spingendoci a restare in Francia. Ma per quanto tempo ancora possiamo vivere protetti da militari davanti alle sinagoghe, in una società che sembra sempre più ostile agli ebrei? Gran parte degli ebrei francesi  ne ha abbastanza di questa situazione. Ci sono aree di Parigi dove non è consigliabile mostrare di essere ebrei».
D’altra parte, si sa, l’antisemitismo francese è in sensibile aumento e questo è un chiaro indice di crisi sociale e anche scolastica perché il sistema educativo sembra aver perso molti punti rispetto al passato. Qualche esempio? «Recentemente il governo ha cancellato dai programmi scolastici ministeriali il Latino e il Greco, che sono le basi della nostra cultura e della nostra lingua. Vent’anni di compromessi, concessioni e alla fine la resa ci hanno portato al disastro – ha dichiarato ancora Eliette Abecassis all’agenzia di stampa israeliana Ynet -. Non mi aspetto che le cose cambino e questa è la causa della mia ansia e del mio malessere, perché amo la Francia, che è il mio Paese».
Parole dolenti e amare. «La cultura francese ha formato il mio modo di essere e amo la bellezza della mia lingua. La Francia è anche un Paese di ebrei che sono presenti su questa terra e sul territorio dai tempi più antichi. In altre parole, nessuno è più francese degli ebrei francesi; essi hanno lasciato una consistente impronta nell’umanesimo e nella cultura francese, con pensatori come Rashi, il filosofo Jacob Gordin e Emmanuel Lévinas. Anche mio padre, Armand ha dato il suo contributo. Nessun Paese ha prodotto tanta saggezza e luce, anche grazie a una letteratura bellissima e molto ricca di esponenti di primo piano. Per questo, la Francia di oggi, distrutta dall’antisemitismo, mi sconvolge e mi spaventa». È dunque ora di andarsene? «L’Aliyah è la meta, il desiderio degli ebrei, da sempre. Ora, come è già accaduto più volte nella storia, è diventata una necessità, l’unica salvezza e ovviamente una soluzione. Rispetto agli anni Trenta, oggi gli ebrei hanno uno Stato ebraico e questo cambia tutto. Quando vivere nella Diaspora diventa insopportabile, è chiaro che bisogna fare l’aliyah e andare via. Non solo per scappare dal disagio. In fondo, le circostanze, spingendoci a scoprire meglio Israele, potrebbero dischiuderci nuove prospettive in uno dei Paesi più vivaci e stimolanti del mondo». Alyiah narra i dubbi di una donna che si chiede se il suo posto sia ancora in Francia, all’indomani degli attentati. Dovremmo essere degli eroi per poter vivere una vita ebraica in Francia?, si chiede la protagonista Ester. Devo lasciare questo Paese che amo così tanto? Un romanzo d’amore e di lacerazione, e la tentazione di una struggente partenza.

Eliette Abecassis, Alyah, Albin Michel, pp. 256, euro 18,00.
Una giovane donna, due bambini, due amori, la tentazione di lasciare la Francia per fare l’alyah