Ebraico, genesi ed evoluzione di una lingua

Libri

di Nathan Greppi

Quando ci si reca in Israele, la si può vedere ovunque: nei cartelli stradali, nelle insegne dei negozi, nei menù dei ristoranti, nei sottotitoli di film e programmi televisivi. Dando per scontato tutto ciò, si rischia di dimenticare che per millenni, quella ebraica è stata principalmente una lingua liturgica, non utilizzata nel parlato quotidiano, e che la sua rivitalizzazione è il frutto di un lungo e duro lavoro.

Per scoprire le origini, gli sviluppi e il ruolo di questa lingua nel mondo ebraico contemporaneo, è assai utile leggere il libro La lingua ebraica di Sara Ferrari, traduttrice e docente di Lingua e Cultura Ebraica all’Università degli Studi di Milano.

All’interno del volume, un ampio spazio è dedicato alla plurimillenaria evoluzione dell’ebraico, dagli albori delle prime iscrizioni epigrafiche fino al processo politico e culturale che lo ha riportato ad essere parlato quotidianamente da milioni di persone. Segue una breve esposizione delle nozioni essenziali della lingua, dalla fonologia alla morfosintassi, per concludere con una breve analisi sociologica e linguistica dell’ebraico contemporaneo.

È interessante notare come dietro diversi termini ebraici si nasconda un significato ben preciso, che talvolta manca nei loro corrispettivi italiani: se la parola “diaspora” deriva dal greco, e vuol dire “disseminare”, il suo corrispettivo in ebraico è la parola “galut”, che invece vuol dire “esilio”, perché è così che viene vissuto nella tradizione ebraica. Nel libro, si tende anche a fare una distinzione tra la diaspora ebraica tradizionale e la “diaspora israeliana” di coloro che da Israele sono emigrati in altri paesi.

Oltre ad affrontare il passaggio dell’ebraico da lingua liturgica a lingua utilizzata anche nella letteratura contemporanea, il libro tratta anche tematiche di più stretta attualità: come in altri paesi occidentali, anche in Israele femministe e attivisti LGBT hanno cercato di alterare la grammatica per annullare le distinzioni di genere, con risultati talvolta controversi.

L’opera della Ferrari riesce nell’ardua impresa di conciliare il rigore accademico con uno stile divulgativo, facilmente fruibile anche dai non esperti. Uno strumento utile per conoscere una lingua che, dopo migliaia di anni, ha ancora molto da dire.

 

Sara Ferrari, La lingua ebraica, Carocci, pp. 128, 13,50 €.