Giornata europea della Cultura: a Milano il 14 ottobre “Storytelling”

Eventi

di Ester Moscati
La menorà a Montecitorio e i segreti della Sistina. L’origine del Musical e l’esempio di un grande allenatore: è la Giornata Europea della Cultura 2018
Storytelling-narrazioni è il tema. Dai simboli ebraici nascosti nei monumenti italiani alla storia esemplare di Arpad Weisz, fino agli amori e ai conflitti nei midrashim. Per raccontare tante storie, a Milano il 14 ottobre, tra il Tempio Centrale e il Museo Da Vinci

«Il direttore del Museo della Scienza e della tecnologia Fiorenzo Galli ha messo gratuitamente a disposizione della Comunità l’auditorium, per gli incontri pomeridiani della Giornata europea». È soddisfatto Raffaele Besso, co-presidente della Comunità ebraica milanese e assessore alla Cultura, che ha messo a punto, insieme all’apposita commissione, il programma per Domenica 14 ottobre: avrà il patrocinio della Regione e del Comune di Milano, con il Corriere della Sera come mediapartner. «L’apertura e la collaborazione con la Città sono fondamentali per questo evento internazionale che ci rende visibili in modo particolare e propositivo, con un’offerta di incontri e conferenze di indubbio interesse».

Tutto avrà inizio nel Tempio Centrale di via Guastalla, dalle 9.30. «Avremo i saluti istituzionali delle autorità politiche comunali, regionali e nazionali, tra cui il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Poi il direttore del Corriere Luciano Fontana, il Rabbino Capo Rav Alfonso Arbib e i rappresentanti della Comunità. Una lezione di Philippe Daverio, grande critico d’arte e splendido oratore, su Le juifs avantgarde d’Europe, precederà l’inaugurazione della mostra Beth Ha Tefusoth, allestita nella sala Jarach. Proviene dal Museo ebraico di Bologna, che ha collaborato in maniera straordinaria, attraverso la determinazione del suo direttore Vincenza Maugeri, per far arrivare a Milano questa splendida mostra. E poi la presentazione del libro Di casa in casa, sapori kasher dal mondo in Italia, edito dalla Women’s division del Keren Hayesod. Le tradizionali, e molto apprezzate, visite guidate alla Sinagoga si ripeteranno ogni ora fino alle 18.00».

Nel pomeriggio, invece, presso l’auditorium del Museo Nazionale della Scienza e della tecnologia di via San Vittore 21, si susseguiranno diversi eventi, nel tentativo di coinvolgere quella parte della città che normalmente non si avvicina al mondo ebraico e alla sinagoga. «È stata una scelta – dice Alberto Jona Falco, che segue l’organizzazione di due degli appuntamenti della Giornata – che ci permette, grazie all’aiuto delle istituzioni e del Museo, di parlare alla Città anche attraverso nuovi canali di comunicazione, come, ad esempio, quello dello sport».
Il tema scelto quest’anno per la Giornata europea della Cultura ebraica, “Storytelling – narrazioni”, è talmente ampio che è stato possibile declinarlo nei più diversi modi: per esempio, il linguaggio della musica racconterà, in una serie di intermezzi tra le conferenze previste, le origini del “Musical, una storia ebraica”. Alberto Milazzo, scrittore, sceneggiatore e creativo siciliano ha preparato un “insospettabile ed esilarante viaggio alla scoperta delle radici” di questo genere musicale. Al pianoforte Eleonora Zullo.

E ancora, il linguaggio figurativo e multimediale sarà rappresentato dalla proiezione di un filmato di Pier Paolo Paganelli, tratto dalla graphic novel Arpad Weisz e il Littoriale; un mezzo, questo, sempre più utilizzato per raccontare, soprattutto ai giovani, anche grandi eventi e personaggi del passato. Le tavole di questa graphic novel saranno esposte in una mostra al Memoriale della Shoah di Milano.
Weisz, ebreo ungherese, ebbe in Italia una brillante carriera come allenatore di calcio, guidando l’Inter, nel 1930, per due volte il Bologna, nel 1936 e nel 1937, alla conquista dello scudetto. Vittima delle leggi razziali fasciste, Weisz si rifugiò nei Paesi Bassi, da dove però fu deportato nei campi di lavoro nazisti e, infine, ad Auschwitz, dove morì. A Bologna, proprio allo stadio, il grande allenatore ha da poco una lapide in sua memoria. A lui sarà dedicato, sempre nel pomeriggio al Museo della Scienza, anche un incontro promosso in collaborazione con Roberto Mugavero di Minerva edizioni, per la presentazione del libro illustrato Arpad Weisz e il Littoriale di Matteo Matteucci (vincitore del Premio Bancarella Sport 2018), al quale parteciperanno, oltre all’autore, testimonial d’eccezione dell’ambiente calcistico e sportivo in generale. «È un modo per raccontare il contributo degli ebrei anche al mondo del calcio – dice ancora Alberto Jona Falco -, una storia esemplare. Proviamo a lavorare contro il pregiudizio che esiste anche nello sport, negli stadi, come anche quest’anno le cronache non hanno mancato di ricordarci».

Il secondo incontro, in via San Vittore, è dedicato a “Menorà e storytelling” con un ospite importante e accattivante: lo scrittore americano Roy Doliner, studioso di lingue, religioni comparate, storia dell’arte, storia latina e italiana, e di tradizione ebraica. Ha vissuto tra Roma e New York, parla perfettamente italiano e da poco si è trasferito a Gerusalemme. Autore tra l’altro de I segreti della Sistina e Il disegno segreto, terrà una conferenza introdotta da Alfonso Sassun. «Doliner ha spiegato i messaggi biblici contenuti negli affreschi della Cappella Sistina. – racconta Sassun -. Michelangelo aveva studiato con Pico della Mirandola e le sue conoscenze bibliche e cabbalistiche erano approfondite, come del resto quelle di molti artisti del Rinascimento. Ne Il disegno segreto, invece, parla di altre opere in Italia, di varie epoche, in cui sono più o meno nascosti simboli ebraici. Come nel piazzale di fronte a Palazzo Montecitorio, dove dall’alto è ben visibile una menorà. Ma ci farà scoprire anche molti Magen David, occultati nelle opere e nelle strutture di vari siti italiani».

L’ultimo appuntamento, “Amori e conflitti nei racconti biblici” avrà come relatori Alberto Sonnino, psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana, e Rav Roberto Della Rocca, che spiega: «La Bibbia è lo storytelling del popolo ebraico per eccellenza. È una storia che si svolge al presente e che si oppone alla mitologia. I protagonisti della Bibbia sono degli antieroi, con i loro conflitti, le loro debolezze e le loro contraddizioni. Sono personaggi che si esprimono attraverso ognuno di noi perché essi sono esseri viventi e non simboli, persone e non dei… Tutte le storie riferite dalla Bibbia ci riguardano, non dobbiamo fare altro che rileggerle per constatare la loro attualità sorprendente. In questo senso, le storie d’amore e di conflitti nella Bibbia sono terribilmente umane. È raccontandole al presente, alla luce di certe esperienze di vita e di morte, che si possono comprendere. Le storie che noi raccontiamo non iniziano con la nostra; si inseriscono nella memoria, che è la tradizione vivente del popolo ebraico. Le storie che noi raccontiamo sono, in un certo senso, quelle che noi stiamo vivendo».