Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Franco Parenti

GECE 2019. Shammah: “Come nell’ebraismo, anche nel teatro ogni inizio è un’esperienza nuova”

di Ilaria Myr
«Nel Talmud si dice: “Ogni sogno non interpretato è una lettera non aperta. Ma che cosa vuole dire interpretare?». Ha esordito così la regista Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Franco Parenti di Milano, introducendo il suo intervento dedicato al tema “Il sogno nel teatro” durante la mattinata della Giornata europea della cultura ebraica 2019.

«Anche nel teatro tutto è interpretazione – ha spiegato -. Così come anche nel teatro, come nell’ebraismo, c’è sempre il concetto che dalla fine nasce un nuovo inizio. Anche per l’attore, ogni replica dello stesso spettacolo è un’esperienza nuova, perché c’è il pubblico, che diventa un’entità unica, appunto una comunità».
Del resto il sogno è un elemento molto forte nell’identità del Teatro Franco Parenti, che l’ha scelto nei titoli dei tre libri pubblicati. «Il primo è la Storia di un sogno, uscito per i 25 anni del Teatro, che ne racconta la storia e lo sviluppo. Il secondo, Responsabilità di un sogno, è molto legato al concetto ebraico di responsabilità di una comunità. Mentre il terzo, Un sogno per tutti, è dedicato al recupero e alla riapertura dei Bagni Misteriosi curata dal Teatro.
«Auguro a tutta la comunità ebraica di trovare, anche nelle difficoltà, la voglia di essere unita e stare insieme. Che questo
nuovo anno per la comunità sia il più possibile inclusivo e felice», ha concluso.

(I video della diretta Facebook della Giornata Europea della Cultura Ebraica 2019 sono disponibili sulla pagina di Mosaico-Bet Magazine).