La mostra The Last Swiss Survivors al Memoriale della Shoah

Aperta al Memoriale della Shoah la mostra The Last Swiss Holocaust Survivors

Eventi

di Ilaria Ester Ramazzotti
“Verso la fine della guerra mi trovavo in un campo di concentramento. Ero assegnato a un Arbeitskommando che posava binari ferroviari. Io ero il più giovane e il più basso del gruppo. All’inizio eravamo in trenta. Alla fine del 1944 rimanemmo solo in due. Come ho fatto? Ho avuto fortuna. Avevo i capelli rossi, come il fuoco. I tedeschi mi chiamavano ‘il rosso’ e mi facevano fare i lavori più leggeri”. È la testimonianza di Fishel Rabinowicz, ebreo polacco, che durante la Shoah ha trascorso quattro anni in un campo di concentramento e in vari campi di lavoro forzato, prima di essere liberato a Buchenwald.

La sua storia è raccontata, insieme a quella di altri sopravvissuti, nell’ambito dell’esposizione ‘The Last Swiss Holocaust Survivors’, inaugurata il 23 maggio scorso al Memoriale della Shoah di Milano. Aperta fino al prossimo 27 giugno, la mostra è stata realizzata da Gamaraal Foundation, fondazione svizzera nata a Zurigo per sostenere i sopravvissuti alla Shoah e promuovere progetti educativi. La mostra, dopo essere stata esposta in varie città del mondo, fra cui Haifa in Israele, dove è tuttora esposta all’università, è stata proposta a Milano con la collaborazione del Consolato Generale di Svizzera a Milano.

“Ci troviamo in un momento cruciale per quanto riguarda la trasmissione delle conoscenze sull’Olocausto, poiché tra di noi rimangono soltanto pochi testimoni – sottolinea Anita Winter, fondatrice e presidente della Gamaraal Foundation -. Nel focus della mostra ‘The Last Swiss Holocaust Survivors’ ci sono le testimonianze e i racconti dei sopravvissuti, che danno un carattere personale alla storia dell’Olocausto e la preservano per le generazioni future. I testimoni provengono da diversi paesi europei e oggi vivono nella Svizzera tedesca, in quella francese e in Ticino. Essi sono rappresentanti di tutti coloro che sono sopravvissuti all’Olocausto e hanno trovato in Svizzera una nuova patria. I commoventi ritratti mostrano i volti di persone cui fu negata la dignità umana. Sono volti segnati dalla storia della vita. Estratti di queste storie vengono mostrati nei toccanti film realizzati. Sono storie di sopravvivenza, ma anche storie di una vita dopo l’Olocausto. Tramite le biografie dei testimoni, l’esposizione intende mostrare a cosa può portare l’antisemitismo, che oggi si sta risvegliando in molti luoghi. Ricordare l’Olocausto vuole essere quindi anche un monito circa le tragiche conseguenze a cui possono portare il razzismo e l’antisemitismo.”

Solo alla fine degli anni Novanta, nell’ambito del dibattito sugli averi non rivendicati e delle indagini storiche della Commissione Bergier, si è saputo che in Svizzera vivono alcuni sopravvissuti alla Shoah. Nel 2017 e 2018 la Svizzera ha assunto la presidenza dell’International Holocaust Remembrance Alliance, e questa mostra vuole dare voce agli ultimi testimoni svizzeri.

Fra questi, anche Fishel Rabinowicz, giunto in Svizzara nel 1947 e poi decisosi a rimanere nel Canton Ticino, dove ha lavorato come capo decoratore in un grande magazzino. Andato in pensione a 65 anni, si dedica da vent’anni alla grafica e all’arte per raccontare la Shoah e per raccontarsi attraverso le immagini e le lettere ebraiche, spesso rappresentate iconograficamente al contrario o alterate per simboleggiare il “caos dell’epoca, quando ogni ordine era crollato”. “Realizzare queste immagini è stata una vera terapia che aiuta a guarire”, spiega Rabinowicz, sicuro anche che “ogni essere umano debba lascare una traccia”.

LA MOSTRA

The Last Swiss Holocaust Survivors
a cura di Gamaraal Foundation con la collaborazione del Consolato Generale di Svizzera a Milano

DOVE E QUANDO
Memoriale della Shoah Milano
Piazza Edmond Safra 1 (già via Ferrante Aporti 3), 20127 Milano. Tel. 02 282 0975