Il sogno poetico di Izis in mostra a Milano

Arte

Nonostante tra i maestri della fotografia francese sia probabilmente quello meno noto al grande pubblico, Izis fu senza dubbio un grande artista, intenso e poetico, che è oggi possibile scoprire – fino al 6 aprile – a Milano, in una mostra allestita allo Spazio Oberdan.

Organizzata da Provincia di Milano, Fondazione Alinari e Ville de Paris, l’esposizione “IZIS. Il Poeta della Fotografia” propone una selezione di oltre 140 fotografie, curata dal figlio Manuel Bidermanas con Armelle Canitrot e la proiezione del film Aperçus d’une vie (Scorci di vita), a ciclo continuo all’interno dello spazio espositivo. Un’occasione, questa, di una vera e propria scoperta dell’intensa attività di questo autore ebreo che, esiliato da giovane e vittima delle persecuzioni naziste, ha cercato di trovare riposo nel sogno. Ciò è evidente nei dieci libri attraverso i quali ha orchestrato il suo lavoro – tra cui Paris des revês (1950), Grand Bal du printemps (1951) e Paris des poètes (1977) – nei quali si disegna in filigrana il ritratto di un artista affascinante, segnato dalla difficoltà dell’esilio e dalla guerra.

Nato in Lituania nel 1911 con il nome di Israël Bidermanas, figlio di un rabbino, emigra a Parigi a diciannove anni, senza un soldo in tasca e senza conoscere una parola di francese. Qui riesce a costruirsi una vita di artigiano-fotografo che realizza immagini di matrimoni e di battesimi, ritratti sofisticati e ritoccati.
Il nazismo e la guerra, però, impattano ferocemente sulla sua esistenza. Dopo i decreti antisemiti del regime di Vichy, è costretto a lasciare la capitale e a rifugiarsi con la famiglia vicino a Limoges. Cambia il proprio nome in Izis, ma viene comunque catturato e torturato dai nazisti. Si unisce alla Resistenza e torna a Parigi alla fine della guerra. Prende a frequentare il milieu dei poeti e degli artisti, il suo modo di lavorare cambia e nel 1949 inizia quella che diventerà una ventennale collaborazione con la rivista Paris Match. Muore a Parigi nel 1980.