Un altro Cyrano è possibile

Scuola

di Ruth Migliara

“Voglio essere amato per come sono. O niente”. Con questo messaggio pregnante e bellissimo si chiude la rappresentazione teatrale di “Un autre Cyrano” degli allievi della IV liceo Linguistico e Pacle della scuola della Comunità ebraica di Milano.

Si tratta di una rivisitazione in chiave moderna della celebre opera “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand, una commedia in cinque atti che venne rappresentata la prima volta a Parigi nel 1897 ed ebbe da subito grande trionfo di pubblico e critica.

Ad offrire spazio e modo all’originale messa in scena, tenutasi mercoledì 30 maggio alle ore 10.30, è il Teatro Franco Parenti, nell’ambito della rassegna “LAIV Action”. un festival annuale con cui la Fondazione Cariplo ha finora coinvolto 180 scuole superiori di Lombardia e Piemonte in un progetto di Laboratorio delle arti interpretative dal vivo.

La regia di Daniel Gol, offre una efficacissima commistione di musica, teatro e canto in cui è dedicata grande attenzione al gesto scenico, che si fa simbolo e metafora della riflessione morale che è al centro della rappresentazione.

L’opera è interamente in francese, ma l’espressionismo della parola e l’intensità della recitazione superano le barriere linguistiche e permettono a chiunque di seguire il filo conduttore della rappresentazione.

La musica è dal vivo ed è centrale fin dall’apertura della piece, quando una bravissima Roxane cantante d’opera intona il recitativo della celebre aria “L’amour est un oiseau rebelle” tratta dalla Carmen di Bizet. A far da sfondo all’intera vicenda è il pianoforte suonato  da una allieva dietro le quinte, che prima rievoca il celebre motivo “Someone like you” della cantante Adele e in seguito incarna i sentimenti dei personaggi con armonie e suggestioni sonore.

La trama è semplificata e ridotta, ma in questo dà interessante rilievo ai valori universali che l’opera adombra: l’amicizia, l’amore, ma soprattutto la contraddizione tra bellezza interiore e aspetto esteriore.

Cyrano è un uomo di valore, ma ha il volto deturpato da un enorme naso.

Egli ama segretamente la cugina Roxane, che tuttavia si invaghisce del bel Christian, che se è piacevole nell’aspetto, è tuttavia privo di quelle qualità poetiche che il corteggiamento di Roxane richiederebbe.

Così in un atto di amicizia e abnegazione totali, Cyrano presta le sue parole al rivale amico e scrive al suo posto le lettere d’amore indirizzate a Roxane.

Sono tante le Roxane in scena e così i Cyrano, ma la vicenda rimane la medesima.

Lo stesso personaggio è rappresentato da più attori presenti simultaneamente sulla scena e questo dà una bellissima veste corale all’intera rappresentazione.

Ognuno porta modi e accenti diversi nel dare vita ai personaggi, che si esprimono per brevi e incisive frasi, talvolta enfatizzate attraverso la ripetizione ossessiva.

Uno solo è invece il bravissimo interprete di Christian che, al contrario del personaggio originale, non morirà infine, ma si ribellerà al sistema dichiarando di voler esser amato per quel che è.

Chiude la rappresentazione un efficace buttade, in cui la Roxane cantante dell’apertura intona l’aria della Carmen che aveva accennato all’inizio della commedia e, da brava prima donna, continua a farlo anche quando gli si annuncia che lo spettacolo è finito. Due Cyrano dovranno rapirla a forza dal palco perché la commedia possa terminare.

Un bellissimo lavoro insomma, che grazie alla collaborazione di uno staff di professori coordinati da Vanessa Kamkhagi, ha valorizzato le doti di ogni allievo, dando rilievo a tutti senza perdere il gusto della messinscena.

Fa piacere che i coetanei delle altre scuole presenti seguano interessatissimi e applaudano entusiasti al termine dello spettacolo. Alcuni escono dalla sala canticchiando i canti di scena, altri leggono incuriositi il nome della scuola e si chiedono tra loro che cosa sia mai la scuola ebraica. I più alzano le spalle o fanno originali supposizioni, ma alla fine tutti quanti sorridono e dicono: “comunque erano proprio bravi”.

La realizzazione dello spettacolo è stata resa possibile dal contributo economico e organizzativo della Fondazione Scuola, che ha stanziato una somma iniziale consentendo così di accedere al bando della Fondazione Cariplo. La Fondazione Scuola ha collaborato anche all’acquisto del materiale didattico e di scena, al laboratorio teatrale e alle prove con il regista.