di David Zebuloni
Come si vive da ebrei nel Paese degli Ayatollah? Orgogliosi della propria cultura, affezionati a tradizioni millenarie, legati visceralmente a una terra che in tanti hanno lasciato ma che continua a tenerli stretti a sé. E chi ha scelto di restare in Iran continua a sperare in giorni felici. Così, per sopravvivere, gli ebrei vivono scissi fra due polarità: quella persiana e quella ebraica. Negando (pubblicamente) Israele. Tra mille contraddizioni e lacerazioni, tre voci raccontano come vivere e fuggire da Teheran
Attualità e news
Le ultime violenze di Hamas contro gli oppositori
di Nina Prenda
I parenti dicono che l’uomo, 22 anni, è stato rapito, torturato e giustiziato per aver manifestato contro l’organizzazione terroristica. Il corpo di Oday Nasser Al Rabay è stato lasciato davanti alla casa della sua famiglia durante il fine settimana. Sabato, molte dozzine di persone sono state filmate mentre partecipavano al suo corteo funebre gridando: “Hamas fuori!”.
Cinque ostaggi raccontano la prigionia alla CBS e chiedono Trump: “salva gli ostaggi”
di Maia Principe
Yarden Bibas, Keith e Aviva Siegel, Agam Berger e Tal Shoham hanno raccontato durante la trasmissione 60 Minutes le terribili condizioni in cui sono stati tenuti nei tunnel di Gaza, costretti a guardare le violenze sessuali e le torture, con pochissimo cibo, acqua stagnante e con torture psicologiche continue. Appellandosi al presidente americano per fare cessare la guerra e riportare gli ostaggi a casa.
“Dobbiamo imparare dagli errori”: l’IDF mostra al pubblico i risultati dell’indagine sul massacro al Nova Festival
di Pietro Baragiola
I famigliari delle vittime e dei superstiti sono stati invitati a delle presentazioni della ricerca dal 30 marzo al 3 aprile. L’indagine sul Nova Music Festival rappresenta la 41esima analisi condotta e pubblicata dall’IDF sugli scontri del 7 ottobre e ha seguito le dimissioni del colonnello Haim Cohen, responsabile della sicurezza dell’area, avvenute il 25 marzo.
A scuola di Hasbara: due influencer ebrei-americani raccontano la loro battaglia social in nome di Israele
di David Zebuloni
Il comico Yechiel Jacobs usa l’umorismo per raccontare le verità di Israele. L’attrice e cantante americana Montana Tucker sui suoi seguitissimi social manifesta il proprio sostegno a Israele. Ecco due figure che dopo i massacri del 7 ottobre hanno scelto di spendersi in prima persona per fare capire le ragioni dello Stato ebraico, e sfatare fake news e pregiudizi dovuti quasi sempre all’ignoranza.
Israele e il paradosso della felicità: perché è tra i Paesi più felici al mondo?
di Marina Gersony
Il segreto? Resilienza e comunità. Se c’è una cosa che gli israeliani sanno fare bene, è adattarsi e non perdere mai la speranza. Vivere in un contesto complesso ha sviluppato in loro una capacità unica di affrontare le difficoltà. E non solo sopravvivere, ma trovare momenti di gioia anche nei periodi peggiori. Non è un caso che Israele sia al quinto posto al mondo per supporto sociale. Qui, se hai un problema, non sei mai davvero solo. Dopo ogni crisi, la solidarietà cresce.
In Usa, un quarto degli adulti cresciuti ebrei non si identificano più come ebrei
di Nina Prenda
Il rapporto si concentra sul fenomeno del “cambiare religione” in tutto il mondo e si basa su dati ottenuti da quasi 37.000 americani e oltre 41.000 individui in altri 35 Paesi, tra cui Israele. Negli Stati Uniti, solo il 76% degli intervistati che hanno affermato di essere cresciuti ebrei si identificano ancora come tali. Del restante 24%, il 17% ora si descrive come non affiliato, il 2% come cristiano e l’1% come musulmano.
L’attore britannico Stephen Fry eletto cavaliere da Re Carlo per il grande contributo alla lotta contro i disturbi mentali
di Pietro Baragiola
Fry è stato lodato dalla Famiglia Reale per ‘i servizi resi al Paese nel promuovere la comprensione e il sostegno verso coloro che sono affetti da disturbi mentali e verso i problemi legati all’ambiente’ tramite la fondazione Mind che presiede. Dopo il 7 ottobre, Fry si è espresso più volte contro l’esplosione di antisemitismo.
L’ex ostaggio Ilana Gritzewsky racconta gli abusi subiti il 7 ottobre 2023
di Nina Prenda
Rapita il 7 ottobre 2023 dalla sua casa nel kibbutz Nir Oz con il suo compagno Matan Zangauker, tuttora ostaggio, ha raccontato sul New York Times e poi in un collegamento con un pubblico ispanofono le violenze subite durante i 55 giorni di prigionia a Gaza e le condizioni terribili in cui sono tenuti gli ostaggi. Per la loro liberazione si batte ogni giorno, facendo conoscere l’inferno che ha subito.
“Israele boia”, “Free Palestine” e poi Hava Nagila: i Patagarri all’Alcatraz infiammano il pubblico, ma qualcosa non torna
di Davide Servi
I Patagarri infiammano l’Alcatraz con slogan contro Israele, cavalcando lo zeitgeist del momento, ma scivolano in gravi inesattezze storiche. Bisogna ripartire dalla storia.
L’appello choc di Conte: “Ebrei: dissociatevi da Israele”
di R. I.
“Ebrei, dissociatevi”. Così il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte nel corso di una diretta sui suoi canali social ha lanciato un appello alla comunità ebraica. Parole che rientrano nella definizione IHRA di antisemitismo adottata dal Governo italiano nel 2020, anno della presidenza Conte. L’appello di Walker Meghnagi al Presidente Mattarella
L’Argentina apre gli archivi sui nazisti rifugiati nel Paese dopo la guerra
di Maia Principe
Si stima che circa 5.000 criminali di guerra abbiano trovato rifugio in Argentina, comprese figure importanti del regime nazista come Adolf Eichmann e Josef Mengele. Questi documenti potrebbero far luce sulle reti di fuga utilizzate dai nazisti per eludere i procedimenti giudiziari e stabilirsi in Sud America e sulla rete di sostegno locale ricevuta nei Paesi ospitanti.