di Nathan Greppi
Nell’intervista a CBN News, la donna, figlia di uno dei fondatori di Hamas e sposata con un alto dirigente dell’organizzazione terroristica, ha accusato senza mezzi termini Hamas di essere responsabile per le condizioni in cui versano i gazawi: “Hamas non difende Gaza, Hamas è il nemico di Gaza”, ha detto la Al Qawasmi. “Insegna ai bambini a odiare, a combattere, riempie le loro teste di violenza. Ma la verità non può nascere dall’odio”.
Da figlia e moglie di alti dirigenti di Hamas a critica del movimento terroristico, al punto da tagliare i ponti con la famiglia e convertirsi al cristianesimo. È la storia raccontata da Juman Al Qawasmi, in un’intervista all’emittente televisiva CBN News.
Chi è
Cresciuta in Qatar e trasferitasi a Gaza nel 2002 secondo chi l’ha intervistata, Juman è la figlia di uno dei fondatori di Hamas. Il clan Al Qawasmi, originario di Hebron, è da anni legato a doppio filo all’organizzazione terroristica: il 31 agosto 2004, Ahmed Abed Al Qawasmi ha ucciso 16 israeliani facendosi esplodere a Beer Sheva. Un altro, Marwan Al Qawasmi, era sospettato per il rapimento e l’uccisione di tre adolescenti israeliani il 12 giugno 2014.
Dal 2002 al 2015, la donna è stata sposata con Muhammad Kawasmi (anche conosciuto come Abu Jaffar), un alto dirigente di Hamas. Nell’intervista alla CBN, ha raccontato l’indottrinamento al quale veniva sottoposta sin da quando era bambina: “Eravamo soliti maledire tutti i cristiani e gli ebrei”, ha detto. “Pensavamo di doverli uccidere perché questo è ciò che dice il Corano. Sì, lo so, è folle, ma noi credevamo nell’Islam in quel modo: che avremmo dovuto uccidere tutti gli ebrei e che persino Gesù sarebbe tornato a combattere con noi, avrebbe spezzato la croce e ucciso il maiale, e che gli alberi e le rocce avrebbero chiamato i musulmani dicendo: ‘Oh musulmano, c’è un ebreo dietro di me, vieni e uccidilo’. Quindi è una follia”.
Nel periodo in cui ha vissuto a Gaza, ha assistito alle violenze commesse da Hamas nei confronti degli stessi palestinesi: “Dicevano di voler portare uguaglianza e giustizia: nulla di ciò che promettevano si è avverato. Nel 2006 ho persino votato per loro e oggi me ne vergogno”.
La svolta
Nel 2014, all’epoca dell’Operazione Margine Protettivo (scoppiata in seguito al già citato rapimento e omicidio di tre ragazzi israeliani), la Al Qawasmi è fuggita assieme alla famiglia dopo che l’esercito israeliano ha diramato un avviso per evacuare prima di un bombardamento. Dopo aver pregato D-o per avere salva la vita, ha raccontato che Gesù le era apparso in sogno, ma era diverso da quello che le avevano raccontato che si sarebbe unito alle armate dell’Islam.
Dopo il sogno, ha iniziato a documentarsi sulla religione cristiana attraverso un sito di cristiani copti egiziani, quindi non più attraverso i filtri dell’educazione impartitale in famiglia. A quel punto, vedendo che la realtà sulle altre fedi era diversa da quello che le era stato insegnato, ha lasciato la famiglia e si è convertita al cristianesimo.
Nell’intervista, ha accusato senza mezzi termini Hamas di essere responsabile per le condizioni in cui versano i gazawi: “Hamas non difende Gaza, Hamas è il nemico di Gaza”, ha detto la Al Qawasmi. “Insegna ai bambini a odiare, a combattere, riempie le loro teste di violenza. Ma la verità non può nascere dall’odio”.



