di Pietro Baragiola
La sua storia, che parte da Roma e attraversa la guerra d’indipendenza, i kibbutz di confine e la politica, riassume quasi un secolo di storia israeliana. Figura schiva ma determinata, Feinberg-Sireni ha rappresentato per molti la generazione che ha trasformato un ideale collettivo in una realtà concreta, fatta di vita quotidiana e partecipazione civile. (Fonte foto: Moked)
Il 4 novembre 2025 è morta all’età di 95 anni Ada Feinberg-Sireni, ex deputata della Knesset e tra le protagoniste della nascita dello Stato d’Israele. La sua storia, che parte da Roma e attraversa la guerra d’indipendenza, i kibbutz di confine e la politica, riassume quasi un secolo di storia israeliana.
Figura schiva ma determinata, Feinberg-Sireni ha rappresentato per molti la generazione che ha trasformato un ideale collettivo in una realtà concreta, fatta di vita quotidiana e partecipazione civile.
La vita di Ada Feinberg-Sireni
Nata a Roma nel 1930 in una famiglia ebraica segnata dalle prime avvisaglie delle persecuzioni fasciste, Ada Feinberg-Sireni aveva appena quattro anni quando i suoi genitori decisero di lasciare l’Italia per raggiungere la Palestina, dove le comunità ebraiche stavano costruendo nuovi insediamenti agricoli.
Cresciuta tra Tel Aviv e la Galilea, Ada è stata formata nella sezione giovanile del Palmach, la forza d’élite dell’Haganah, e, con l’esplosione della guerra d’indipendenza nel 1948, ha preso parte alle operazioni militari nel Nord del Paese vivendo in prima persona la nascita di Israele.
Terminata la guerra, Ada è stata tra i giovani pionieri che hanno fondato il kibbutz Yir’on a pochi chilometri dal confine libanese, piantando le prime tende e costruendo le strutture agricole.
Yir’on non era un kibbutz come gli altri: posto in un’area strategica, nei decenni a seguire è stato epicentro di tensioni e allarmi, dai raid degli anni Cinquanta agli scontri più recenti con Hezbollah.
Nonostante questi momenti di crisi, Feinberg-Sireni è rimasta sempre lì, simbolo di una resistenza silenziosa e convinta che “abitare il confine” fosse una forma di impegno politico tanto quanto sedere in parlamento.
Nel 1969 Ada è stata eletta alla Knesset nelle liste del partito Alignment, la coalizione laburista che allora guidava il Paese, e vi è rimasta in carica fino al 1974 concentrandosi sui temi dell’educazione, della cultura e dei diritti delle comunità rurali. Anche al suo ritorno nel kibbutz, ha continuato ad occuparsi di programmi educativi, promuovendo il dialogo tra le nuove generazioni e i veterani del Palmach.
Nel 2023 durante le escalation militari della guerra tra Israele e Hamas, Yir’on è stato evacuato per ragioni di sicurezza ed Ada, allora 93enne, ha dovuto per la prima volta abbandonare casa sua.
In un’intervista che ha rilasciato in quel periodo a The Times of Israel, l’ex deputata ha espresso la frustrazione provata nel trovarsi lontana dal luogo dove aveva vissuto tutta la sua vita: “non ho paura, ho già vissuto la guerra ma so cosa significa restare.”
Dopo aver trascorso due anni in un centro di accoglienza, nel 2025 Ada è potuta finalmente rientrare a Yir’on ma, solo poche settimane più tardi, è venuta a mancare nella sua casa, circondata dagli amati membri del kibbutz.
Il ricordo di Israele
La notizia della scomparsa di Ada Feinberg-Sireni ha suscitato commozione in tutta Israele. Il presidente del kibbutz Yir’on l’ha ricordata come “una donna che ha saputo unire fermezza e umanità, incarnando l’idea stessa di servizio civile”.
Per gli storici, Feinberg-Sireni è appartenuta a quella generazione di donne che, accanto agli uomini hanno contribuito alla costruzione materiale e morale dello Stato di Israele. Nella memoria di chi l’ha conosciuta, resterà l’immagine di una donna che non ha mai abbandonato la sua terra, neppure nei momenti più difficili.
La sua vita, iniziata nell’Europa delle persecuzioni e conclusa nel kibbutz che aveva contribuito a fondare, è il ritratto di un secolo di storia ebraica raccontata attraverso una singola, tenace voce di confine.



