di Nathan Greppi
Secondo il Meir Amit Center, almeno 157 di loro (circa il 60% del totale) erano membri di gruppi terroristici o in qualche modo vicini ad essi: 104 erano legati a Hamas, 45 alla Jihad Islamica, e il resto ad altre formazioni quali le Brigate dei Martiri di al-Aqsa, al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, al Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina e ai Comitati Popolari di Resistenza.
Nel corso della guerra a Gaza, è stato confermato che molti dei giornalisti morti erano affiliati a organizzazioni terroristiche: già nell’ottobre 2024, era emerso che Anas al-Sharif e altri cinque giornalisti di Al-Jazeera erano membri di Hamas e della Jihad Islamica palestinese. E anche Ahmed Abu Matar, collaboratore dell’emittente tedesca ZDF ucciso un anno dopo, era un membro dell’ala militare di Hamas. Senza contare che Abdallah Aljamal, collaboratore del sito di notizie Palestine Chronicle, ha tenuto in ostaggio in casa sua la giovane israeliana Noa Argamani, prima di essere eliminato dai militari dell’IDF che l’hanno salvata.
Nuove conferme
Un recente studio, pubblicato dal Meir Amit Intelligence and Terrorism Information Center, sembra corroborare ulteriormente la tesi della collusione tra i “giornalisti” a Gaza e il terrorismo jihadista.
Lo studio afferma che la maggioranza dei giornalisti residenti a Gaza uccisi dall’inizio della guerra erano operativi o strettamente affiliati a formazioni terroristiche, e in particolare a Hamas e alla Jihad Islamica. Gli autori dello studio hanno esaminato l’identità di 266 persone identificate come giornalisti o lavoratori nel settore dei media uccisi nella Striscia di Gaza tra il 7 ottobre 2023 e il 30 novembre 2025.
Secondo il Meir Amit Center, almeno 157 di loro (circa il 60% del totale) erano membri di gruppi terroristici o in qualche modo vicini ad essi: 104 erano legati a Hamas, 45 alla Jihad Islamica, e il resto ad altre formazioni quali le Brigate dei Martiri di al-Aqsa (storicamente il braccio armato di Fatah, responsabile di numerosi attentati durante la Seconda Intifada), al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, al Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina e ai Comitati Popolari di Resistenza.
Questa non è la prima volta che il Meir Amit Center offre delle prove sulla collusione tra i giornalisti gazawi e il terrorismo. Nel febbraio 2024, un altro loro report aveva illustrato che su 131 giornalisti uccisi fino a quel momento, circa il 60% erano membri o vicini a organizzazioni terroristiche.



