di Anna Balestrieri
Il piano prevede che tutti i 48 ostaggi – vivi e morti – vengano rilasciati già nel primo giorno della tregua. In cambio, Israele libererebbe centinaia di prigionieri palestinesi condannati per omicidi e migliaia di altri detenuti. Ma l’attentato di lunedì 8 settembre e la morte di quattro giovani soldati a Gaza potrebbero avere una impatto sugli accordi. (Nella foto Steve Witkoff e Beniamin Netanyahu).
I punti chiave della proposta USA
La risposta di Hamas
Diplomazia informale e pressioni interne
Netanyahu tra rigidità e possibili aperture
Un conflitto che dura da due anni
Uno scenario ancora incerto
La giornata drammatica di martedì 9 settembre
Gli accordi si inseriscono in una giornata drammatica per Israele, segnata da lutti e nuove tensioni. L’esercito ha diffuso i nomi di quattro giovani soldati caduti in combattimento nel nord della Striscia di Gaza.
Sono stati uccisi il Sergente Maggiore Uri Lamed, 20 anni, di Tel Mond; il Sergente Gadi Cotal, 20 anni, del kibbutz Afikim; il Sergente Amit Arye Regev, 19 anni, di Modi’in-Maccabim-Re’ut; e il Tenente Matan Abramovitz, 21 anni, di Ganei Tikva. Le famiglie sono state informate e il loro ricordo è stato onorato dall’IDF.