Naveed Akram, uno dei due terroristi di Bondi Beach

Strage di Bondi Beach: attentatore superstite condannato

Mondo

di Nathan Greppi
Su Naveed Akram pesano 15 capi d’imputazione per omicidio, uno per atti di terrorismo e altri 40 per ferimento o lesioni personali gravi con intento di omicidio, spari con arma da fuoco con l’intento di causare lesioni personali gravi, esposizione pubblica del simbolo di un’organizzazione terroristica messa al bando e posizionamento di esplosivi all’interno o nelle vicinanze di un edificio.

Le autorità australiane hanno annunciato mercoledì 17 dicembre la condanna del solo superstite dei due terroristi responsabili del massacro di Bondi Beach in Australia, su cui pesano 15 capi d’imputazione per omicidio e un capo d’imputazione per atti di terrorismo.

Come riporta l’agenzia di stampa JNS, il 24enne Naveed Akram si è risvegliato martedì dal coma farmacologico e si è presentato in tribunale tramite videoconferenza dal suo letto d’ospedale, dove nel momento in cui scriviamo è ancora sotto custodia della polizia dopo aver riportato delle ferite durante uno scontro a fuoco con gli agenti intervenuti sul posto. Suo padre Sajid, l’altro attentatore, è stato eliminato dalla polizia a colpi d’arma da fuoco.

Le accuse formulate dal New South Wales Joint Counter Terrorism Team includono anche 40 capi d’imputazione per ferimento o lesioni personali gravi con intento di omicidio, spari con arma da fuoco con l’intento di causare lesioni personali gravi, esposizione pubblica del simbolo di un’organizzazione terroristica messa al bando e posizionamento di esplosivi all’interno o nelle vicinanze di un edificio.

La polizia sostiene che Akram abbia tenuto una condotta che ha causato morti e feriti gravi e messo in pericolo delle vite umane, al fine di promuovere una causa religiosa e instillare la paura nella comunità. “I primi indizi indicano un attacco terroristico ispirato dall’ISIS, inserito nell’elenco delle organizzazioni terroristiche in Australia”, ha affermato in un comunicato la polizia del Nuovo Galles del Sud.

Due bandiere artigianali dello Stato Islamico e ordigni esplosivi improvvisati sono stati rinvenuti in un veicolo collegato ai due attentatori. Si ipotizza che a novembre si siano recati a Mindanao, una regione nel sud delle Filippine con una forte componente musulmana e dove sono presenti gruppi legati all’ISIS, motivo per cui anche le autorità filippine stanno indagando sui loro legami.

Un alto funzionario dell’antiterrorismo australiano ha rivelato all’emittente ABC (Australian Broadcasting Corporation) i loro sospetti che i due abbiano ricevuto un addestramento militare mentre si trovavano all’estero.

L’attentato del 14 dicembre è avvenuto durante la festa di Hanukkah che si teneva a Bondi, una spiaggia di Sydney, e il bilancio è stato di 15 morti e decine di feriti. Tra le vittime, figura Rav Eli Schlanger, rabbino che ha guidato la sezione Chabad locale per 18 anni. Mentre la vittima più giovane, una bambina di nome Matilda, aveva solo 10 anni.