Olanda, il senato approva mozione contro le risoluzioni Unesco anti-israeliane

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di Paolo Castellano

Il senato dell’Olanda ha chiesto ufficialmente al proprio governo di opporsi alle risoluzioni dell’Unesco che negano il rapporto tra ebraismo e il Monte del Tempio di Gerusalemme. Il 17 novembre un gruppo di senatori olandesi ha presentato una mozione che è stata approvata con 50 voti favorevoli e 25 a sfavore.

L’attuale esecutivo guidato da Mark Rutte è stato avvisato: alle prossime votazioni delle Nazioni Unite, i Paesi Bassi dovranno votare contro le risoluzioni che vogliono cancellare lo stretto legame tra l’ebraismo e il suo luogo più sacro.

Il disappunto dei parlamentari nasce dal fatto che nei testi di condanna dell’Unesco il Monte del Tempio venga chiamato con un nome arabo, al-Haram al-Sharif.  Uno dei fautori della mozione pro-Israele, Peter Schalk, appartenente al partito cristiano SGP, ha inoltre dichiarato che questa richiesta politica potrà “incoraggiare altri paesi europei dell’Unione Europea”.

Come riporta il Jerusalem Post, durante le scorse 7 annuali votazioni sulle risoluzioni ONU contro lo Stato d’Israele, l’Olanda si è espressa favorevole per 6 volte. Una di queste risoluzioni conteneva la seguente descrizione: “Pratiche israeliane che colpiscono i diritti umani del popolo palestinese nei territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est”.

Nel 2017, il senato olandese aveva già chiesto al suo governo di opporsi alla campagna politica delle Nazioni Unite contro lo Stato ebraico. La mozione di 3 anni fa era stata avanzata da Kees van der Staaij, anche lui membro del SGP.

Naor Gilon, ambasciatore israeliano in Olanda, ha apprezzato la richiesta dei senatori: «La mozione combatte la continua discriminazione dell’ONU nei confronti di Israele. Questo è un chiaro messaggio contro i diversi tentativi di cancellare il legame storico di oltre 3mila anni tra il popolo ebraico e Gerusalemme».

Soddisfazione anche per l’associazione pro-Israele CIDI, che ha la sua sede all’Aia: «La mozione adottata ora dal senato dovrebbe essere un campanello d’allarme per il Ministero degli Esteri olandese che deve davvero incominciare a lavorare sull’applicazione della proposta parlamentare di van der Staaij».

(Foto: Netherlands at Nato, Twitter)