“L’Iran dietro agli attacchi contro la comunità ebraica”. L’accusa del governo australiano

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di Nathan Greppi

L’Australia ha recentemente accusato l’Iran di aver orchestrato due incendi dolosi che l’anno scorso hanno colpito la comunità ebraica australiana, decidendo di tagliare i legami diplomatici con il paese ed espellere i suoi diplomatici.

“Questi sono stati atti di aggressione straordinari e pericolosi orchestrati da una nazione straniera sul suolo australiano”, ha detto il Primo Ministro australiano Anthony Albanese in una conferenza stampa nella capitale Canberra, dove secondo il New York Times è stato affiancato da un alto funzionario dell’intelligence australiana, dal Ministro degli Esteri e dal Ministro degli Affari interni. Ha aggiunto che quelli perpetrati erano “tentativi di minare la coesione sociale e seminare discordia nella nostra comunità”.

Antisemitismo in Australia

Dalla fine dello scorso anno, un’ondata di attacchi violenti contro imprese e istituzioni ebraiche ha scosso l’Australia, dove secondo i censimenti vivono circa 117.000 ebrei.

A Sidney, nel gennaio di quest’anno, un incendio doloso aveva colpito un asilo nido ebraico, mentre due sinagoghe erano state vandalizzate con graffiti riproducenti svastiche e messaggi inneggianti al nazismo. Già allora era emerso il sospetto che dietro gli attacchi ci fossero dei mandanti stranieri.

Il ruolo dell’Iran

Le agenzie di sicurezza australiane hanno concluso che l’Iran è responsabile di due attacchi incendiari: uno, nell’ottobre 2024, contro un ristorante kasher vecchio di decenni, il Lewis’ Continental Kitchen di Sydney; l’altro, avvenuto due mesi dopo, contro la Sinagoga Adass Israel di Melbourne. Nessuno è rimasto ferito negli attacchi.

Mike Burgess, capo dell’intelligence australiana, ha detto che un’indagine durata mesi ha scoperto collegamenti tra i due attacchi e il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran, che l’Australia ora pensa di designare come organizzazione terroristica. Burgess ha detto che organizzazioni criminali attive al di fuori dell’Australia sono state coinvolte negli attacchi, ma non ha rivelato ulteriori dettagli.

Le Guardie della Rivoluzione avrebbero usato “una complessa rete di proxy per nascondere il loro coinvolgimento” negli attacchi, ha detto Burgess alla conferenza stampa. L’Ambasciatore iraniano in Australia, Ahmad Sadeghi, è stato informato dell’espulsione circa mezz’ora prima dell’annuncio, ha detto Albanese.

Il Ministro degli Esteri australiano Penny Wong ha detto che è la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale che l’Australia espelle un ambasciatore, ma che l’Iran ha “oltrepassato il limite”. Sadeghi e altri diplomatici e funzionari iraniani hanno avuto sette giorni per lasciare il paese, ha aggiunto.

Secondo la Wong, oltre ad espellere i diplomatici iraniani dall’Australia è stata anche chiusa l’Ambasciata australiana a Teheran. I diplomatici australiani che si trovavano lì sono stati trasferiti in sicurezza in paesi terzi, e gli australiani che attualmente si trovano in Iran sono stati esortati a lasciare il paese.

L’Ambasciata israeliana in Australia ha risposto rapidamente agli annunci, definendo la designazione terroristica per le Guardie della Rivoluzione “una mossa decisa e importante”. In una dichiarazione pubblicata sui social, l’Ambasciata ha dichiarato: “Il regime iraniano non è solo una minaccia per gli ebrei o per Israele, ma mette in pericolo l’intero mondo libero, compresa l’Australia”.

 

Foto: la sinagoga di Melbourn data alle fiamme