Israele e Ucraina: Sa’ar a Kyiv rilancia il dialogo strategico e la cooperazione contro l’asse Mosca-Teheran

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di Davide Cucciati

Secondo quanto riportato dal Times of Israel, il 22 luglio il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar è arrivato a Kyiv per la più alta visita diplomatica da parte israeliana dal febbraio 2023, quando l’allora ministro Eli Cohen si era recato in Ucraina. La missione di Sa’ar ha incluso colloqui con il presidente Volodymyr Zelensky, con il ministro degli Esteri Andrii Sybiha, con il vice capo del parlamento ucraino e con la comunità ebraica locale. Il ministro ha inoltre reso omaggio al memoriale di Babyn Yar, teatro nel settembre 1941 di una delle più tragiche stragi della Shoah, in cui oltre 33.000 ebrei furono uccisi dai nazisti.

Rav Moshe Reuven Azman, una delle figure contemporanee più note nell’ebraismo ucraino, ha accolto Sa’ar ricordandogli le sue radici familiari, “qui è nata sua nonna”, e ha ringraziato Israele per il sostegno al Paese aggredito dalla Russia. Nei post pubblicati sui suoi canali social, Azman ha precisato di aver donato al ministro un libro sui luoghi ebraici e sui Giusti tra le Nazioni in Ucraina, augurandogli “grande successo nei suoi incontri ufficiali” e auspicando che la visita “porti a un nuovo livello” le relazioni tra Gerusalemme e Kyiv. Azman ha anche raccontato la cerimonia di accensione delle candele a Babyn Yar, in ricordo delle vittime della Shoah e dei soldati ucraini caduti, alla quale ha partecipato con Sa’ar, Sybiha e gli ambasciatori israeliano e ucraino: “Hanno dato la loro vita per la protezione di tutto il mondo civile”. Negli stessi giorni, il rabbino ha ricordato il figlio Mattityahu (Anton), ucciso un anno fa al fronte, annunciando la costruzione di una casa in sua memoria per accogliere famiglie di militari caduti e persone rimaste senza tetto: un progetto, ha scritto, per “dare un nuovo inizio a chi ha perso tutto”.

Il 24 luglio, durante una conferenza stampa con Sybiha, Sa’ar ha annunciato, secondo il Times of Israel, la ripresa di un dialogo strategico bilaterale, con un focus prioritario sulla minaccia iraniana. “Israele e Ucraina hanno un legame speciale. Entrambe affrontiamo tempi difficili e dolorosi, entrambe conosciamo la guerra e la sofferenza. Siamo nazioni resilienti”, ha dichiarato il ministro israeliano, condannando con forza gli attacchi russi contro i civili e auspicando “una pace durevole e stabile che garantisca la sicurezza dell’Ucraina”. L’ambasciatore ucraino in Israele, Yevgen Korniychuk, citato dallo stesso giornale, ha aggiunto: “Siamo stati colpiti dagli stessi droni. Abbiamo gli stessi nemici”, sottolineando la volontà comune di contrastare l’asse Mosca-Teheran e rafforzare le sanzioni.

Il Jerusalem Post ha evidenziato come la cooperazione si stia estendendo anche ai settori della tecnologia militare, della sanità, dell’energia, dell’agricoltura e della cybersecurity. Zelensky, su X, ha dichiarato di aver discusso con Sa’ar “di cooperazione economica e militare, del rafforzamento della difesa aerea ucraina e delle opportunità di produzione congiunta di armamenti”. Pur non fornendo armi dirette a Kyiv, Israele ha già inviato un ospedale da campo, generatori, cibo, acqua, attrezzature invernali e, secondo Sa’ar, a breve fornirà sistemi mobili di purificazione dell’acqua. “Israele è al fianco dell’Ucraina e del suo popolo”, ha dichiarato il ministro.

Il Kyiv Post, in un articolo del 24 luglio, ha parlato di una “nuova fase” della relazione Israele-Ucraina, definendo la visita di Sa’ar un “segnale di un partenariato strategico sempre più intenso”, plasmato dalla minaccia congiunta del patto militare Mosca-Teheran. Secondo il giornale, il nuovo dialogo sulla sicurezza punta a istituire canali diretti tra strutture di difesa e intelligence dei due Paesi, con particolare attenzione alle valutazioni congiunte delle minacce provenienti dall’Iran e al coordinamento per contrastare droni e missili. “Il regime iraniano è una minaccia seria, non solo per Israele ma sempre più anche per l’Ucraina”, ha dichiarato Sa’ar, citato dal Kyiv Post. Sybiha ha inoltre sottolineato che il commercio bilaterale è cresciuto del 65% nel 2024, sfiorando il miliardo di dollari, e che è necessario riattivare la Commissione economica intergovernativa Israele-Ucraina, ferma da tempo.

Secondo il Jerusalem Post, entrambe le nazioni stanno emergendo come poli di innovazione nella difesa tecnologica, con start-up e imprese che forniscono soluzioni rapide al fronte. Pur non potendo vendere ufficialmente armamenti a Kyiv, molte aziende israeliane hanno trovato modalità indirette per supportare l’Ucraina.

In questo contesto, la visita di Sa’ar non è solo un gesto di solidarietà ma un segnale politico e strategico: Israele vede nell’Ucraina un alleato naturale contro l’asse autoritario formato da Russia e Iran, e Kyiv punta a rafforzare la propria resilienza anche grazie all’esperienza e alle innovazioni israeliane in campo tecnologico e difensivo, segnando una fase di collaborazione più stretta tra i due Paesi.