Israele confermato all’Eurovision 2026. Scatta il boicottaggio di altri Paesi

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di Nina Prenda
Al momento tra i ritirati figurano Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia, ma la lista potrebbe aumentare. Belgio, Islanda, Svezia e Finlandia devono infatti comunicare la propria decisione.

È ufficiale: Israele parteciperà all’Eurovision Song Contest 2026. La decisione è stata annunciata dall’Ebu, l’Unione Europea di Radiodiffusione, dopo mesi di polemiche legate alla richiesta di diversi Paesi che chiedevano l’esclusione di Israele a causa della guerra a Gaza e per dei sospetti sulla manipolazione del sistema di voto. Quest’anno la competizione canora si svolgerà dal 12 al 16 maggio a Vienna.

“Un’ampia maggioranza dei membri ha convenuto che non era necessario un ulteriore voto sulla partecipazione e che l’Eurovision Song Contest 2026 avrebbe dovuto svolgersi come previsto, con le ulteriori garanzie in atto”, ha deciso l’Ebu durante un incontro a porte chiuse e sotto stretta sorveglianza a Ginevra.

A Gerusalemme, il Presidente Isaac Herzog ha accolto con soddisfazione la conferma: “Israele merita di essere rappresentato su ogni palco del mondo, una causa su cui sono pienamente impegnato”. Herzog ha poi auspicato che la competizione continui a promuovere “cultura, musica e comprensione tra le nazioni”, ringraziando gli alleati che hanno sostenuto la presenza israeliana. Tra questi, in particolare, si è distinta la Germania: il cancelliere Friedrich Merz aveva dichiarato già in ottobre che Berlino avrebbe valutato il ritiro qualora Israele fosse stato escluso.

Altri Paesi, invece, hanno deciso di ritirarsi dalla competizione e boicottarla a causa della partecipazione dello Stato ebraico. La lista potrebbe aumentare, ma al momento tra i ritirati figurano Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia.

“RTVE ha annunciato il ritiro della Spagna dall’Eurovision Song Contest a seguito delle votazioni tenutesi oggi alla 95a Assemblea Generale dell’EBU a Ginevra, che si sono concluse con la continua partecipazione di Israele”, ha dichiarato in un comunicato stampa l’emittente pubblica spagnola, uno dei principali oppositori della partecipazione di Israele al popolare concorso canoro. L’emittente olandese Avrotros ha dichiarato che la sua “partecipazione non è compatibile con i suoi valori pubblici fondamentali”. A Dublino, l’emittente pubblica irlandese RTE ha spiegato di aver preso questa decisione “alla luce della spaventosa perdita di vite umane a Gaza e della crisi umanitaria in corso che continua a mettere in pericolo la vita di così tanti civili”. Lo stesso ha deciso la Slovenia mentre l’emittente pubblica islandese ha invece annunciato che discuterà la sua posizione mercoledì prossimo, il 10 dicembre, così come il Belgio, che prevede di rilasciare una dichiarazione in merito “nei prossimi giorni”. Anche Svezia e Finlandia stanno prendendo in considerazione l’idea di boicottare l’evento.