La manifestazione in Olanda dei cristiani per Israele

In Olanda i Cristiani Amici di Israele manifestano contro il boicottaggio di Israele

Mondo

di Ilaria Ester Ramazzotti
Aveva suscitato numerose reazioni, lo scorso 16 febbraio, il voto a favore del movimento BDS espresso dal partito verde olandese Groen Links al suo congresso generale. Il Centro olandese per l’informazione e la documentazione su Israele aveva condannato la risoluzione, che ha sancito una posizione ufficiale a sostegno del boicottaggio di Israele da parte di un partito europeo, parte del parlamento dei Paesi Bassi.

Lo scorso 12 marzo, in occasione di un convegno di Groen Links a Utrecht, 150 persone dell’associazione Cristiani Amici di Israele hanno manifestato per protestare contro la risoluzione approvata dal partito. Roger van Oordt, direttore dell’associazione, ha dichiarato che GreenLeft definisce il BDS un “mezzo legittimo in una battaglia giustificata” sancendo così il primo passo verso la distruzione dello Stato ebraico.

Alla manifestazione era presente anche il rabbino capo dei Paesi Bassi Binyomin Jacobs. “Un grave errore che incoraggia l’antisemitismo – ha detto il rabbino a proposito della posizione di Groen Links -, ma proprio come l’autobahn tedesca è solo una piccola parte dell’omicida epoca nazista, il boicottaggio dei prodotti da Israele è solo una piccola parte dell’obiettivo del BDS. Il BDS rappresenta la distruzione di Israele, non solo il boicottaggio di alcuni prodotti provenienti dai cosiddetti territori occupati”. “Come reagiresti se dicessi che abbraccio il nazismo di Hitler in Germania”?

Dopo la dimostrazione, Jacobs e Van Oordt sono stati invitati a un incontro con il presidente di GreenLeft Jeroen Postma e con la direttrice nazionale Jessie Bokhoven. Il gruppo Cristiani Amici di Israele ha altresì presentato una dichiarazione in cui ha chiarito i pericoli del BDS e ha chiesto a GreenLeft di prendere le distanze dal movimento. “Speriamo che GreenLeft ci pensi e si allontani dall’antisemitismo”, ha poi detto Van Oordt. Lo riporta il Jerusalem Post del 13 marzo.