Il Presidente del Palermo Calcio pensa che gli ebrei…

Mondo

“….Una cosa simile in un ambito diverso accade in America dove ci sono avvocati per la maggior parte di estrazione ebraica che aspettano i propri futuri clienti fuori dai tribunali e ospedali promettendo consulenze gratuite che poi si rivelano invece con percentuali di provvigioni altissime, anche del 50%”.

Il presidente del Palermo calcio Maurizio Zamparini ha pronunciato queste parole riferendosi all’agente dell’ex calciatore del Palermo Javier Pastore, nel corso di un’intervista rilasciata a SportMediaset e poi diffusa su tutti i siti che si occupano del Palermo calcio.

Il pregiudizio, di qualsiasi tipo esso sia, si manifesta così: senza che la persona nemmeno si accorga della gravità delle cose che sta dicendo, tanto è radicata e “normalizzata” quell’idea. Così deve essere anche per Zamparini – forse anche per questo le sue parole risultano particolarmente offensive e disturbanti, oltre che preoccupanti.

A denunciare il carattere antisemita delle parole di Zamparini è stato qualche giorno fa il sito Focus on Israel; poi la notizia è stata ripresa da Repubblica.it che sull’accaduto ha intervistato Paolo Pavoncello, presidente della Federazione Italiana Maccabi. “Non c’è quasi commento da fare – dice Pavoncello. “Ci si indigna giustamente per i cori della curva”; a maggior ragione, aggiunge,  ci si deve indignare se certe parole vengono da un tesserato che è anche presidente di una squadra di serie A”.

Pavoncello ha scritto una lettera alla Federcalcio e alla Lega di serie A per chiedere che vengano presi provvedimenti: “Anche se quella di Zamparini è stata soltanto una battuta infelice, non per questo è meno grave. Il pregiudizio si nutre proprio di luoghi comuni, di stereotipi adatti ad ogni circostanza, soprattutto quelli più grossolani – scrive Pavoncello. “Zamparini ha ritirato fuori la vecchia storia degli ebrei avidi e senza scrupoli: una favola che il fascismo e il nazismo hanno tramutato in una tragica e devastante realtà fatta di persecuzione e di morte”.

La gravità delle parole di Zamparini, secondo Pavoncello sta anche nella sua completa gratuità: “La sua frase è fuori luogo, non c’è neanche alcun tornaconto: è gratuita. Oltretutto nel Palermo gioca Zahavi, che è israeliano”. Questo, osserva ancora Pavoncello  “è un ulteriore segno che il presidente ha detto certe cose senza neanche pensarci, e questo è ancora più grave”.

Nella lettera indirizzata al direttore generale della Figc Antonello Valentini e al presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta, Pavoncello condanna il “ricorso ad una facile ironia su temi delicatissimi, sui quali bisogna saper misurare le parole “. Pavoncello conclude augurandosi che  “la Federazione Italiana Gioco Calcio e la Lega Calcio intervengano decisamente”. “Non è un curva o il branco sugli spalti a parlare, bensì il presidente di una squadra di calcio di Serie A ascoltato e seguito da molti”.