BDS, il movimento antisemita che piace alle Ong antisioniste

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È riuscito a far esplodere il caso Scarlett Johansson-Sodastream, che è costato alla nota attrice ebrea americana il ruolo di testimonial di Oxfam. Ma questo è solo l’ultimo dei “successi” ottenuti dal movimento di boicottaggio contro Israele BDS (Boycott, Divestment and Sanctions): una realtà nata nella “società civile” palestinese nel 2005 e coordinata dal 2007 dal Comitato Nazionale Palestinese BDS (Bnc), che è riuscita a diffondere nel mondo la convinzione che la “lotta palestinese per la giustizia” passi inevitabilmente attraverso il boicottaggio di Israele in tutti i campi. Un esempio emblematico di come l’antisemitismo di matrice islamica, camuffato da antisionismo, riesca a fare breccia anche nei paesi più “civili”.

Media, musica e spettacolo, sport, economia sono gli ambiti in cui BDS vanta di avereraggiunto importanti traguardi – “successi” appunto, come sono chiamati nella pagina web – nella delegittimazione e nella creazione di un freno all’“entità sionista”. Numerosi sono i musicisti che si rifiutano di esibirsi in Israele, come Bono, Elvis Costello, Carlos Santana. Ma molti sono anche i personaggi che esprimono pubblicamente il proprio sostegno a BDS: fra questi, il cantante dei Pink Floyd Roger Waters, la giornalista Naomi Klein, il regista Ken Loach e la scrittrice Arundhati Roy. Anche sul fronte economico le pressioni del boicottaggio e della dismissione hanno fatto non pochidanni: il distributore britannico Cooperative Group, per esempio, ha interrotto i rapporti con le compagnie i cui prodotti provengono dalle colonie israeliane. C’è poi lo sport, con l’annullamento della visita in Israele della star del basket Karim Abdul Jabaar, e ovviamente il mondo accademico, con molte realtà universitarie che boicottano gli studiosi e le realtà israeliane.

Lo stesso primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu si è di recente espresso in modo molto duro nei confronti del boicottaggio europeo e occidentale di Israele, definendo questi atti “classici antisemiti in

versione moderna”.

“Alcuni dei sostenitori di questo movimento lo vedono come un modo per fare pressione su Israele affinché cessi gli insediamenti illegali nei territori occupati  nel 1967 – ha dichiarato, parlando a un gruppo di organizzazioni ebraiche -. Altri invece auspicano alla creazione di uno Stato che smantellerebbe Israele. Penso che la cos a più grave sia aver person in Europa che parlano di boicottaggio degli ebrei. Nel passato, gli antisemiti boicottarono i business ebraici: oggi si chiama al boicottaggio dello Stato ebraico”.

L’obiettivo di questo movimento, per Nethanyahu, è chiaro: la fine dello Stato di Israele. “È tempo di delegittimare i delegittimatori”, ha aggiunto.

Le dichiarazioni del pm israeliano riflettono le preoccupazioni di Gerusalemme nei confronti del BDS, che ha registrato un significativo avanzamento con la vicenda di Scarlett Johansson e SodaStream. La pressione su Israele sta crescendo soprattutto in Europa dove le Ong, i sindacati e le chiese stanno forzando i propri governi ad agire. E due settimane fa lo stesso John Kerry, segretario di Stato degli usa, ha avvisato Netanyahu che il fallimento degli accordi di pace con i palestinesi porterebbe a un duro inasprimento dei boicottaggi. Ma il pm israeliano sembra non preoccuparsi. “Tutte le grandi aziende vogliono venire in Israele – ha risposto -. Tutte vogliono le stesse tre cose: tecnologia israeliana, tecnologia israeliana e tecnologia israeliana. Sanno che Israele è la custode di grande genio, grande creatività, capacità imprenditoriale e scientifica, prensiro non convenzionale”.

Di tutt’altro segno la visione del movimento BDS. “Sempre più corporazioni internazionali stanno concludendo i loro business con Israele – ha dichiarato Rafeef Ziadah, rappresentante del movimento -. Questo trend continuerà fino a quando israele non si sottoporrà alla legge internazionale e metterà fine alla sua politica di colonialisimo, apartheid e occupazione. Il movimento BDS sta riuscendo a fare di Israele un ‘brand tossico’”.