Caso Jonghi-Lavarini: l’Ucei querela Le Iene

Italia

«Un’azione penale nei confronti  dell’estremista di destra Roberto Jonghi Lavarini e della trasmissione televisiva ‘Le Iene’» è stata disposta dal presidente dell’Unione  delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna a seguito della puntata conclusiva del programma Le iene’, «che di fronte a milioni di spettatori si è fatto cassa di risonanza di deliranti farneticazioni neonaziste».

Nell’intervista l’estremista di destra Jonghi Lavarini, presidente del Circolo Destra per Milano di Progetto Nazionale e agente immobiliare, ha fatto chiara apologia di fascismo, esprimendo parole inquietanti sull’agguato antisemita di Bruxelles e sulle trame della finanza ebraica, oltre che di odio nei confronti degli omosessuali.

Sui sei milioni di morti della soluzione finale, l’estremista ha detto che è perché i tedeschi sono “precisi” e “ben organizzati”, mentre l’attentato di Bruxelles puzzerebbe invece “di servizi, lobby e interessi internazionali”.

Nell’intervista Lavarini spiega come i simpatizzanti dell’estrema destra abbiamo dirottato i propri “voti sulla Lega per via della sua alleanza con Le Pen”. Dopo l’elogio del modello e del popolo tedesco, Lavarini ricorda i “fasti” del fascismo e loda Mussolini: “Una splendida epoca di riforme sociali e di grandezza dell’Italia e dell’Europa. E’ stato un grande periodo di civiltà, di benessere, di modernizzazione, di riforme economiche, sociali, di grandi infrastrutture…Tranne qualche sana manganellata e qualche bicchierino di olio di ricino non è mai successo nulla… Anzi, per me l’unico errore di Benito Mussolini è stato quello di essere troppo buono con i suoi oppositori politici…Il fascismo era come un buon papà, al bambino che sbaglia gli dai una sberlina sulla mano, al comunista che sbaglia gli dai una leggera bastonatina che così ragiona sui suoi errori”.

E quando  la iena gli chiede come reagirebbe se sua figlia gli confidasse di essere omosessuale: “La convincerei del contrario, si vede che non ha trovato il maschio giusto per lei. Le presenterei un bravo camerata. Se si mettesse con un nero? Ognuno è meglio che si accoppi col proprio simile. E se si innamorasse di un comunista?…Beh, lo converte, la figlia con l’amore, il suocero con i buoni consigli”.

Le reazioni
“Non abbiamo sbagliato. Nessun pentimento. Se qualcuno vuole portarci in tribunale per aver fatto bene il nostro mestiere lo faccia, ci difenderemo”. Questa la reazione dell’autore del programma Davide Parenti all’AdnKronos. “Le destre in Europa hanno ottenuto il successo elettorale che tutti sanno ma se giornali e tg riferiscono di questo successo riportano assai meno come si esprimono, cosa fanno, come la pensano gli esponenti di questa destra. Noi, semplicemente ma non passivamente, abbiamo voluto far vedere in modo chiaro come la pensano. Chiunque può andare sul nostro sito e rivedere quell’intervista, giudicare se lo abbiamo lasciato parlare o se abbiamo discusso con lui, se siamo o meno dei pecoroni. L’intervista non è stata ‘passiva’ ma da una posizione chiara. Davvero non capisco cosa ci si rimproveri”. “Gattegna dice, per quel che capisco, che queste persone non devono parlare ma il problema è che votato e sono votati, in tutta Europa. Forse non è un male cercare di spiegare come sono, fare sentire cosa dicono. ‘Le Iene’ è il programma che è andato a pescare chi esponeva la croce celtica negli stadi e lo ha portato ad Auschwitz, lo ha messo a confronto con chi ha perso amici e parenti nei lager nazisti. Esattamente lo stesso programma”, conclude Parenti.

Dal canto suo, Jonghi Lavarini – anch’esso querelato dall’Ucei -ha a sua volta dichiarato di voler denunciare i responsabili della trasmissione che “senza alcuna mia autorizzazione e-o liberatoria e senza alcun preavviso, hanno mandato in onda un servizio orrendo e falsificato dove hanno sintetizzato, in pochi minuti, una mia intervista di due ore, cambiando le domande – che non corrispondono alle risposte date – e stravolgendo completamente il reale senso delle mie parole e dei miei ragionamenti”. “Sono orgogliosamente uomo di destra e sincero estimatore del periodo fascista, ma non sono mai stato antisemita. Anzi, da sempre sono appassionato estimatore di tutte le culture, tradizioni e religioni, oltre che del patriottico e ‘tosto’ popolo di Israele”.