“Risulta inopportuna la presenza e il discorso del leader libico Gheddafi, accolto come un premier
	democratico ed illuminato dal Senato della Repubblica – dichiara Daniele Nahum, presidente
	dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia, che continua – sarebbe stato invece utile ascoltare
	le voci mai ascoltate dalla politica e dalla società dei tanti dissidenti e dei tanti
	esuli che nel corso dei decenni sono stati costretti a fuggire da una dittatura feroce
	e sanguinaria. Per questo chiediamo ai capigruppo che siano proprio gli esuli a parlare
	al posto di Gheddafi”.
	“Lezioni di democrazia e rispetto, il nostro Paese, non le può prendere da un dittatore- prosegue
	Nahum, che conclude- che all’Italia deve ancora molte risposte a molti quesiti che nell’arco della storia sono entrati in un grande cono d’ombra.”


