Il Caso Mantova

Italia

“La Comunità ebraica di Mantova e l’Ucei hanno già intrapreso un’azione civile contro il giornale Voce di Mantova e il suo direttore Davide Mattellini, e chiedono ognuna 50 mila euro di danni, da destinare a borse di studio sulla Shoah e sull’antisemitismo e a istituti di storia contemporanea, come quello di Mantova o come il Cdec di Milano. Non si esclude però una nostra possibile azione penale contro lo stesso giornale per istigazione all’odio razziale”.

Chi parla è Fabio Norsa, presidente della Comunità ebraica di Mantova, che riassume per il lettori di Mosaico un’intricata vicenda locale, fatta di dichiarazioni di puro stampo antisemita, corredate da foto e prese di posizioni pubbliche.
“La vicenda inizia nel giugno 2005 quando il giornale Voce di Mantova con il titolo: ‘Ora anche gli ebrei contro la Croce’, commenta la decisione della Croce Rossa di accogliere nella propria organizzazione anche il Maghen David Adom, la società nazionale israeliana di soccorso”, dice Norsa. “Il giornale però non specificava che questa adozione non significava cancellazione ma solo aggiunta alla Croce Rossa e alla Mezzaluna Rossa di un terzo simbolo ‘neutrale’ (il cristallo rosso o rombo) in cui sarebbe stato possibile includere anche la stella di David”.
A Mantova, per la cronaca, esistono due testate locali, la Voce di Mantova, venduta insieme alla Stampa, e la Gazzetta di Mantova, collegata alla Repubblica.
La Voce di Mantova non ha mai cercato di mascherare le proprie idee, tanto che in uno dei recenti numeri incriminati il direttore Davide Mattellini ha fatto pubblicare un fotomontaggio in cui lui stesso (diciassettenne) compariva mascherato da nazista con in mano una pistola puntata contro tre personalità politiche mantovane, fotografate in sinagoga con la kippà in testa.
“Dopo la prima violenta titolazione contro la nostra Comunità abbiamo iniziato a protestare con forza”, prosegue Norsa. “Una lettera di Emanuele Colorni inviata alla Gazzetta di Mantova viene pubblicata senza alcun risalto. La lettera riceve invece una piccata risposta sempre di Mattellini sulla Voce di Mantova in cui gli stereotipi antisemiti si sprecano”.
A questo punto vengono informate le autorità locali, il presidente dell’Ordine dei giornalisti e il direttore della Stampa.
“Accese polemiche continuano per tutto l’autunno fino a che si arriva alle recenti celebrazioni del 27 gennaio, Giorno della memoria. L’associazione Mantova ebraica, con il suo direttore scientifico Frediano Sessi, e l’Istituto di storia, con la sua direttrice scientifica Maria Bacchi, distribuiscono un opuscolo nel quale i due studiosi insieme allo storico Fabio Levi analizzano l’accaduto e mettono a confronto alcune pagine dell’odierna Voce di Mantova con alcune pagine del 1938, durante le leggi razziali: stessa testata, stesse titolazioni. Il direttore Mattellini parla allora di un complotto giudaico-comunista contro di lui e continua le sue esternazioni antisemite nelle prime pagine del giornale.
“ Ma a questo punto la vicenda raggiunge un punto di non ritorno: la direzione della Stampa prende le distanze dalla Voce di Mantova e lo stesso Mattellini è costretto ad allontanarsi dalla direzione del giornale, alla quale arriva il suo vice.
“Ora”, conclude Fabio Norsa, “aspettiamo che la magistratura faccia il suo corso per le denunce sporte della Comunità e dell’Ucei (ma ci vorrà almeno un anno) e le diverse forse politiche democratiche prendano una posizione chiara”.