La sopravvissuta milanese alla Shoah Liliana Segre

200 insulti al giorno: gli hater contro Liliana Segre. La posizione della Comunità ebraica di Milano

Italia

di Redazione

L’antisemitismo via social è un fenomeno in crescita esponenziale e, come denuncia La Repubblica, in Italia ha soprattutto preso di mira con un intollerabile linguaggio d’odio (e di volgarità e ignoranza)  la Senatrice a vita Liliana Segre che, intervenendo al Tg1 dice: “Provo tristezza e pena”. I dati ripresi da Repubblica sono dell’Osservatorio antisemitismo.

Sul caso, il presidente della Comunità ebraica milanese Milo Hasbani ha dichiarato a Mosaico: “Tra 3 mesi esatti saranno 75 anni dalla liberazione del lager di Auschwitz. Quel giorno una ragazzina di 15 anni ritrovò la libertà e poté tornare in quel Paese che l’aveva discriminata prima e mandata a morire poi, nei treni della morte. Lo stesso Paese dove oggi un clima crescente di odio, di razzismo e antisemitismo si diffonde senza controllo alcuno sui social. 200 al giorno sono le offese e gli insulti nei confronti di Liliana Segre, senatrice a vita, nominata nel gennaio 2018 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questa purtroppo non è che la punta di un iceberg di insulti e attacchi crescenti anche nei confronti della minoranza ebraica. Diciamo subito che la solidarietà espressa dalle istituzioni e dal mondo politico è un aspetto positivo ma del tutto insufficiente. Chiediamo esemplari provvedimenti di legge, assieme a un intervento formativo e informativo a partire dalla scuola. Sul muro di Auschwitz è riportata la scritta ‘mai più’. Noi a quella promessa vogliamo continuare a credere! A Liliana l’affetto e la solidarietà della sua comunità, la Comunità Ebraica di Milano” questa la dichiarazione del Presidente della Cem, Milo Hasbani.

L’On. Emanuele Fiano è intervenuto su Facebook con questo messaggio: “Al di là della mia ovvia solidarietà per Liliana che per me è una persona di famiglia, come una sorella di mio padre, come la zia che non ho avuto, io non posso smettere di chiedermi; ma esattamente che meccanismi si sviluppano nella testa di 200 persone al giorno che utilizzano una parte del loro tempo per cercare l’account, trovare l’offesa o la minaccia da confezionare e lanciarla verso una sopravvissuta alle camere a gas e i forni crematori di Auschwitz, nel suo novantesimo anno di età? Mentre leggo la notizia guardo il volto di papà, che oggi mi riconosce così così, assopito, canuto e dolce, di 5 anni più grande di Liliana, fratello di Shoah. Avrebbe reagito reprimendo la rabbia, con una telefonata dolcissima a Liliana, duro dentro e dolce fuori, non avrebbe perdonato quegli insulti ma avrebbe ammonito di pensare che comunque il sole sorge sempre il giorno dopo, come si dicevano ad Auschwitz per rimanere vivi. Non sorvolare su nulla, continuare a costruire il domani”.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha annunciato: “Inviterò tutte le forze politiche che stanno in Parlamento a mettersi d’accordo per introdurre norme contro il linguaggio dell’odio. Via social e a tutti i livelli”.

Il Senato ha in calendario il voto di una  mozione per istituire una commissione straordinaria per il contrasto a intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio. E Davide Faraone, senatore di Italia Viva, propone: “Sarebbe un bella risposta agli odiatori se a presiedere la commissione fosse proprio lei, Liliana Segre, con quel numero di matricola 75190, tatuato sull’avambraccio dai nazisti ad Auschwitz”. Sul lavoro della commissione la senatrice a vita dice: “Mi sto battendo contro i linguaggi di odio molto diffusi sui social”.

Anche la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, è intervenuta sottolineando come “i messaggi carichi di odio all’indirizzo della senatrice Liliana Segre sono un insulto alla storia e alle istituzioni di un Paese che sul rifiuto dell’antisemitismo e sul ripudio della violenza ha eretto la sua architettura democratica e ritrovato la pace, la libertà e il progresso”. Nicola Zingaretti si dice “schifato. Non trovo termine più adatto per commentare i continui insulti che la senatrice Liliana Segre riceve ogni giorno in rete. Sono insulti antisemiti o di genere che non possono passare più inosservati”.

Anna Maria Bernini, capogruppo in Senato di Forza Italia ha parlato di  “un degrado umano che va combattuto e condannato con tutte le armi della ragione”.

Anche Roberto Cenati – Presidente Anpi Provinciale di Milano ha espresso la sua solidarietà alla senatrice Liliana Segre: “Esprimo anche a nome dell’Anpi provinciale di Milano tutta la nostra solidarietà alla senatrice Liliana Segre, instancabile testimone della Shoah e delle nefandezze del nazifascismo, per i vergognosi insulti antisemiti che quotidianamente le vengono rivolti. Liliana è per tutti noi riferimento fondamentale per il suo continuo richiamo a non essere indifferenti di fronte alle ingiustizie, alle discriminazioni e alla pericolosa deriva xenofoba e antisemita che sta investendo l’Europa e il nostro stesso Paese. A Liliana un affettuoso abbraccio da tutta l’Anpi”.