Un missile lanciato da Gaza visto dal villaggio israeliano di Netiv Ha'asara (Jack Guez/AFP)

Quasi 700 fra missili e colpi di mortaio lanciati su Israele. Quattro morti fra gli israeliani, 29 tra i palestinesi

Israele

di Paolo Castellano
Sono più di 700 i missili e i colpi di mortaio che da sabato sono piovuti su Israele dalla Striscia di Gaza, causando danni e morti. Il bilancio fra gli israeliani è cresciuto a 4 morti e oltre 150 i feriti,  mentre fra i palestinesi vi sarebbero 29 morti, inclusi almeno 11 terroristi. In due giorni, in risposta al lancio di razzi, i militari israeliani hanno condotto centinaia di attacchi aerei e di terra.

La fragile tregua

Come riporta il Times of Israel, il cessate il fuoco tra Israele e i gruppi terroristici di Gaza è entrato in vigore alle 4:30 del lunedì, secondo i gruppi terroristici di Hamas e della Jihad islamica, ponendo fine a due giorni di intensi combattimenti.

Il governo israeliano ha rifiutato di confermare la tregua dichiarata, apparentemente in modo da evitare di riconoscere pubblicamente i suoi negoziati con gruppi terroristici. Tuttavia, l’esercito ha annunciato che, a partire dalle 7:00, stava eliminando tutte le restrizioni di sicurezza che erano state messe in atto nel sud durante i combattimenti e che le scuole avrebbero potuto aprire, indicando che era stato effettivamente raggiunto un cessate il fuoco.

Il cessate il fuoco è stato criticato lunedì mattina dai partiti di opposizione, così come da un membro anziano del partito del Likud del primo ministro. MK Gideon Sa’ar, un rivale politico del primo ministro, ha detto che i termini dell’accordo non hanno alcun beneficio per Israele e non prevengono le violenze future.

“Le circostanze in cui è stato raggiunto il cessate il fuoco sono molto carenti per Israele”, ha scritto Sa’ar su Twitter, in una rara critica implicita di Netanyahu all’interno del suo stesso partito.

Critiche anche da Benny Gantz, leader del partito Blu e Bianco. “Quasi 700 proiettili sono stati lanciati sul territorio israeliano, quattro sono stati uccisi e molti sono rimasti feriti”, ha detto Gantz in una nota. “Tutto questo è il risultato della perdita della nostra deterrenza, e si sta concludendo con un’altra resa al ricatto da parte di Hamas e di altri gruppi terroristici”.

 

“Negli ultimi due giorni, abbiamo colpito Hamas e la Jihad islamica con grande forza, attaccando oltre 350 obiettivi e leader e attivisti terroristici, e distruggendo le infrastrutture terroristiche”, ha detto il premier israeliano Beniamin Netanyahu in una dichiarazione. “La campagna non è finita e richiede pazienza e giudizio. Ci stiamo preparando a continuare “, ha aggiunto il primo ministro. “L’obiettivo era e rimane quello di garantire la pace e la sicurezza dei residenti del sud. Invio condoglianze alle famiglie e desidero una pronta guarigione per i feriti “.

“La resistenza è riuscita a dissuadere l’esercito israeliano”, ha dichiarato il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri, secondo l’emittente pubblica Kan, riferendosi ai gruppi terroristici di Gaza. “Il nostro messaggio è che questo round sia finito, ma il conflitto non finirà finché non riconquisteremo i nostri diritti”.

Lo scontro tra la Striscia e Israele è scoppiato dopo diversi mesi di relativa calma. La pace apparente è stata però interrotta dal rumore incessante delle sirene di allarme e dalle scie di fumo dei razzi palestinesi nel cielo dei territori dello Stato ebraico. Tuttavia dozzine di ordigni sono state intercettate dal sistema di difesa israeliano Iron Dome.

I razzi dei terroristi palestinesi sono stati inoltre lanciati anche contro le scuole israeliane e un molto vicino all’ospedale di Ashkelon.

La reazione di Israele: ucciso il trait d’union di Hamas con l’Iran

In risposta agli attacchi terroristici,  l’IDF ha colpito diverse postazioni nemiche: 120 obiettivi militari a Gaza solamente nella giornata di sabato, per un totale di 350 postazioni in due giorni. Tra questi anche un tunnel sul confine, una fabbrica sotterranea di razzi e un edificio di 6 piani, utilizzato dall’intelligence militare di Hamas. In un attacco mirato è stato ucciso anche Hamed Hamdan al-Khodari, il rappresentante di Hamas considerato il trait-d’union dell’organizzazione terroristica con l’Iran.

Le autorità di Gaza hanno però accusato Israele di aver ucciso una donna insieme a sua figlia. L’IDF ha risposto alle accuse, negando la responsabilità della morte delle due palestinesi. I militari israeliani hanno infatti specificato che le due sono state uccise dallo scoppio anomalo di un razzo palestinese dopo un fallito lancio, accusando Hamas di fare propaganda.

Anche il governo italiano ha voluto commentare l’ultimo lancio di razzi dei palestinesi di Gaza. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha dichiarato: «L’Italia condanna con fermezza il lancio di razzi verso il territorio israeliano, ribadisce che Israele, al pari di ogni Stato, ha diritto all’autodifesa e rinnova, a nome dell’Italia, un forte appello affinché cessino le aggressioni e le violenze».

@castelpao

(Foto: Jack Guez/AFP)