Un soldato israeliano al confine con Gaza

Israele: da Gaza missili sul sud del Paese, scontri con l’esercito. Sale la tensione

Israele

di Redazione
Tre razzi lanciati sul sud di Israele dalla Striscia di Gaza (due dei quali individuati dall’Iron Dome), attacchi aerei dell’esercito israeliano su due centri logistici sotterranei di Hamas, e un commando palestinese avvistato mentre stava entrando in territorio israeliano e neutralizzato. Questo è il pesante bilancio degli ultimi giorni nel sud del paese, a cui si vanno ad aggiungere altri fatti che hanno insanguinato Gerusalemme e la Cisgiordania: giovedì un poliziotto accoltellato da due minorenni nella città Vecchia di Gerusalemme, due fratelli adolescenti feriti gravemente all’incrocio di Gush Etzion e un 19enne anch’egli gravemente ferito a Kiryat Ata.

Le critiche interne a Beniamin Netanyahu

Di fronte alla crescita di queste violenze, si fa sempre più delicata la posizione del premier, che è anche Ministro della Difesa, a un mese dalle elezioni del 17 settembre: in molti infatti criticano il modo in cui sta gestendo la sicurezza. Come riporta Ynet, l’ex ministro della Difesa Avigdor Liberman è stato tra i primi a esprimersi contro il primo ministro. “È un presentatore eccellente ma un leader debole che manca di leadership ed è incapace di prendere decisioni in tempi di crisi”, ha scritto il presidente di Yisrael Beytenu sulla sua pagina Facebook.

“Ancora una volta, siamo di fronte al comportamento sfrenato del primo ministro, che è attualmente in viaggio verso l’Ucraina per fare una propaganda elettorale, mentre gli abitanti del sud sono tenuti in ostaggio”, ha aggiunto Liberman.

Il leader di Blu e Bianco Benny Gantz si è unito alle critiche quando ha visitato le comunità israeliane al confine con la Striscia domenica mattina. “La deterrenza non è stata erosa, è stata cancellata”, ha detto l’ex capo dell’IDF.

Il membro del partito di Gantz e anch’egli ex capo dello staff dell’IDF Gaby Ashkenazi, ha affermato che il primo ministro è “preoccupato solo di se stesso”. “Il primo ministro è debole, si preoccupa solo di se stesso e vuole solo tacere in vista delle elezioni”, ha detto Ashkenazi. “Questa situazione si sta trascinando da oltre un decennio. È incomprensibile che i residenti debbano correre a nascondersi nei rifugi. Non è solo una questione strategica, è dovere fondamentale di ogni paese proteggere i propri residenti”.

Infine, l’ex ministro dell’istruzione Naftali Bennett ha visitato la scena dell’attacco di auto-inseguimento di sabato a Gush Etzion in Cisgiordania che ha ferito due giovani israeliani.

“Sosterremo il primo ministro in qualsiasi azione militare che debba essere fatta, ma dobbiamo ribaltare la situazione”, ha dichiarato il membro del partito Yamina. “Dobbiamo passare a una politica di attacchi persistenti, inseguendo il leader del terrore. Devono iniziare a temere per la propria vita”.