Persone si misurano la febbre come misura anti-Covid 19

Covid in Israele. Registrata la percentuale più bassa di pazienti gravi in 4 mesi

di Paolo Castellano

Gli effetti del piano vaccinale israeliano non tardano ad arrivare. L’8 aprile il Ministero della Salute d’Israele ha dichiarato che il numero di pazienti gravi è sceso a 290 unità: il dato più basso dall’inizio di dicembre quando il governo ha reso ufficiale il piano per l’allentamento delle restrizioni nelle scuole.

Come riporta il Jerusalem Post, le recenti statistiche sono positive se paragonate a quelle di una settimana fa quando si erano registrati 381 pazienti gravi. Durante il picco della pandemia di gennaio, il numero dei malati in terapia intensiva si era attestato a 1.200 per diversi giorni.

Gli epidemiologi e i dirigenti sanitari avevano infatti sottolineato che ci sarebbero potuti essere dei problemi nelle strutture ospedaliere poiché il paese poteva gestire fino a 800 di questi malati senza compromettere la qualità delle terapie. A parte ciò, il 7 aprile i medici hanno rilevato 274 nuovi casi ovvero lo 0,5% dei 55mila test Covid-19 effettuati. I ricercatori sostengono che il tasso di positività sia stabile e rientri nell’incidenza settimanale.

Per questi motivi, la percentuale dell’8 aprile fa ben sperare dato che una rilevazione così bassa non si verificava da maggio 2020. Nella stessa giornata il bilancio generale delle vittime è stato di 6.270, dopo che 6 persone sono decedute nelle ultime 24 ore per il virus. Il record di morti si è avuto il 24 gennaio scorso con 77 decessi.

Alla luce dei miglioramenti, il ministro della Salute d’Israele Yuli Edelstein ha annunciato che nelle prossime ore verrà aggiornato il piano sanitario per le scuole. Secondo i media israeliani, si starebbe valutando un allentamento delle restrizioni scolastiche che riguardano la separazione dei banchi e il rilevamento della temperatura corporea all’ingresso degli edifici scolastici.

«L’istruzione è la cosa più importante e stiamo facendo ogni sforzo per consentire agli studenti di tornare il prima possibile in classe, riducendo al minimo il rischio», ha sottolineato Edelstein.