Il presidente israeliano Reuven Rivlin

Il Presidente Rivlin chiede che gli ebrei della diaspora abbiano più voce in Israele  

Israele

di Paolo Castellano
«Critiche oneste? Critiche amiche? Sì. Delegittimazione di Israele? No!». Così il presidente dello Stato ebraico Reuven Rivlin ha parlato alla Conferenza Internazionale contro l’antisemitismo e la campagna del BDS del 20 giugno. All’evento, che si è svolto a Gerusalemme, hanno partecipato 350 persone da 30 paesi diversi. 

Come riporta il Jerusalem Post, le dichiarazioni di Rivlin sul crescente antisemitismo e a favore delle legittime critiche all’operato del governo israeliano da parte delle comunità ebraiche della diaspora hanno innescato un fragoroso applauso in sala.

«Il governo di Israele deve migliorare nell’ascoltare le vostre rimostranze», la frase di Rivilin indica tuttavia che gli ebrei della diaspora non hanno fatto grandi progressi con i loro rappresentanti all’interno del governo israeliano. 

Il presidente dello Stato ebraico ha poi ringraziato i partecipanti per il loro impegno nell’intensificare e allargare la cooperazione nella lotta contro il BDS, che “non cerca la pace” né vuole aiutare i palestinesi. 

«Il BDS cerca di delegittimare totalmente l’esistenza di Israele», ha dichiarato Rivlin, sottolineando che esistono oggi degli strumenti che devono essere utilizzati nei tribunali, nelle riunioni, nella società civile, sui social media, nelle scuole e nelle stanze del potere. L’impegno delle organizzazioni che combattono l’antisemitismo deve essere allora rivolto verso quei gruppi come il BDS che “diffamano col sangue” lo Stato israeliano. L’obiettivo è quello di bandire l’odio e la discriminazione. 

Il presidente Rivlin ha poi ribadito che Israele non ha nessun problema con le critiche costruttive quando sono rivolte a una serie di preoccupazioni legate alla sicurezza e alle politiche sociali della nazione. Rivlin ha poi detto che le critiche sono ancora più significative se provengono dall’ebraismo della diaspora. 

Rivlin ha inoltre fatto delle considerazioni sui movimenti politici che appoggiano le campagne di boicottaggio. Egli ha infatti affermato che troppo spesso i partiti di sinistra cercano di celare il loro antisemitismo con argomenti anti-sionisti: «Tentano di presentare i loro appelli al boicottaggio come un’azione progressista. Non c’entra nulla il progressismo con l’antisemitismo».

Oltre l’antisemitismo a sinistra, bisogna “mostrare nessuna tolleranza per l’antisemitismo dei partiti di destra, anche quando proviene da coloro che dichiarano di ammirare Israele”.

«Dicono di ammirare Israele, ma disprezzano gli ebrei. Un attacco a uno di noi è un attacco a tutti noi», ha specificato Rivlin.