Festival delle Religioni. Gerusalemme al centro della prima giornata

Italia

di Ilaria Ester Ramazzotti

Adin Steinsaltz
Adin Steinsaltz

FIRENZE – Su un punto è stato molto chiaro Rav Adin Steinsaltz, protagonista insieme al Patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal del dibattito moderato dal giornalista Maurizio Molinari al Festival delle Religioni il 12 maggio a Firenze: “Bisogna sapere cogliere nell’uomo l’immagine di Dio, mentre oggi viviamo un processo di disumanizzazione”. Titolo del primo incontro che ha inaugurato la manifestazione internazionale dedicata all’incontro fra le religione era: Oltre la convivenza. Gerusalemme città delle religioni . “La religione e la politica seguono logiche diverse – ha sottolineato Rav Steinsaltz, rabbino e filosofo, considerato tra i massimi studiosi viventi del Talmud -. La moralità non conta per gli Stati che seguono logiche legate alla convenienza, al possesso e i confini. Per la religione, invece, le leggi morali sono prioritarie”.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI FIRENZE  IL SINDACO DARIO NARDELLA ALL' APERTURA DEL FESTIVAL DELLE RELIGIONI NEL SALONE DE 'DUGENTO PRESENTI LE AUTORITA' RELIGIOSE CON DA DX IZEDIN ELZIR IMAM , CARD GIUSEPPE BETORI , RABBINO JOSEPH LEVI, FRANCESCA CAMPANA CAMPARINI,ADIN STEINSALTZ E IL PATRIARCA LATINO  FOUAD TWAL CGE FOTOGIORNALISMO
IL SINDACO DARIO NARDELLA ALL’ APERTURA DEL FESTIVAL DELLE RELIGIONI NEL SALONE DE ‘DUGENTO PRESENTI LE AUTORITA’ RELIGIOSE CON DA DX IZEDIN ELZIR IMAM , CARD GIUSEPPE BETORI , RABBINO JOSEPH LEVI, FRANCESCA CAMPANA CAMPARINI,ADIN STEINSALTZ E IL PATRIARCA LATINO FOUAD TWAL
(CGE FOTOGIORNALISMO)

Il Patriarca Twal ha messo in primo piano come il clima che si vive in Medio Oriente e quanto avviene in Europa mostrino proprio l’importanza del dialogo tra le grandi religioni. “L’invito e la sfida è andare oltre. Per il bene di Israele e dei vicini è opportuno risolvere il conflitto e non solo gestirlo. È necessario che la comunità internazionale intervenga seriamente dato che dopo tanti anni, le varie parti non riescono a trovare un accordo – ha dichiarato -. “La Terra Santa non potrà mai essere proprietà esclusiva di un popolo” e “ sono convinto che in questa terra o vivremo insieme o moriremo insieme”.

“L’Iran è un vero pericolo per Israele”, ha poi detto Rav Steinsaltz parlando con i giornalisti a latere del dibattito, come riporta AdnKronos. “L’Iran è terribile perché non so quali siano i suoi limiti: ha sia l’estremismo religioso che quello politico, una combinazione sempre cattiva”. “L’Islam fondamentalmente non è antisemita – ha osservato – ci sono però persone che usano propaganda di ogni tipo, e anche elementi antisemiti. Gran parte della letteratura antisemita si è diffusa nel tempo dall’Egitto, creata soprattutto da ex nazisti tedeschi. L’antisemitismo è una mistura di ignoranza, pregiudizio e vecchie storie; quindi l’antisemitismo non è un problema per me, lo è per tutti voi”.

Riguardo all’Isis Rav Steinsaltz ha sottolineato che: “L’Isis non ha niente a che fare con la religione islamica, i suoi militanti sono solo dei nichilisti. Lo stato islamico non  è fatto di uomini religiosi, ma di terroristi. Sono il sintomo di un grande vuoto. Dobbiamo riempire questo vuoto con i valori. È necessario portare Dio nelle strade”. Anche il Patriarca Twal  ha poi evidenziato come l’attenzione dei media si sia spostata dalla Terra Santa sull’Isis, sulla Siria, sullo Yemen. “Ormai – ha detto – l’Isis è sfuggito di mano a chi lo ha creato ed anche l’Europa non ne è esente. Dobbiamo andare oltre anche nella politica. Servono politiche nuove che osino prendere posizioni coraggiose”.

La prima giornata dei lavoro del Festival delle Religione è stata inaugurata dal videomessaggio del rabbino capo aschenazita di Gerusalemme Rav Aryeh Stern: “Tutti gli esseri umani sono creazione di Dio, questa è la base per un costruire il dialogo”. “Tutti – ha sostenuto Rav Stern- soffrono nello stesso modo. I rabbini devono parlare con gli altri leader religiosi”. Riguardo l’estremismo islamico ha ribadito una ferma condanna dell’estremismo: “Né i capi religiosi ebrei né i cristiani né i musulmani trovano una giustificazione nell’uccisione degli innocenti”.

L’intervento del Papa Copto Tawadros II

I temi della pace, del terrorismo e della sicurezza hanno riguardato anche il dialogo con Tawadros II (Teodoro II), Papa della Chiesa Orientale Copta intervistato da Monica Maggioni, direttore di Rai News 24. “Il terrorismo intellettuale è l’imposizione di un pensiero che va a colpire chi pratica culti diversi, per i quali è chiamato infedele”, ha detto il Papa Copto. “I veri motivi della violenza sono  da rintracciare in alcuni punti: un’educazione a senso unico che non tollera chi è diverso; il carattere settario del sé; il guardare gli altri come a uno specchio dove si vede solo se stessi; l’ignoranza e i pregiudizi nell’altro”.

Noi uomini di fede dobbiamo assumerci delle responsabilità che si concretizzano nel promuovere un discorso moderato, moderno, illuminato, a servizio dell’uomo”, ha ribadito. “Dobbiamo guardare anche alla rivoluzione tecnologica e vegliare per un uso corretto dei mezzi di comunicazione: è necessario stabilire un dialogo con i giovani attraverso l’uso di questi mezzi. E dobbiamo guardare alla donna e alla sua sensibilità”, ha poi aggiunto nel corso del dibattito.

Hanno introdotto il dibattito i saluti istituzionali. “Andare oltre significa riconoscere l’altro per lavorare a favore della pace – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella -. Abbiamo dentro di noi la forza della storia e dei nostri valori”. “Il pluralismo – ha sostenuto – presuppone un’identità forte. Se il tempo presente è segnato dalle guerre, questa è un’occasione per costruire ponti di pace”.

“No alla pedagogia dell’odio”, ha affermato nel suo discorso il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha evidenziato come le minoranze religiose siano contrastate da chi vuole imporre una visione totalitaria, e per questo è necessario dire “no all’ignavia e all’indifferenza che aggrediscono la nostra cultura”, ha riportato La Nazione.