Bufera sul figlio di Netanyahu per una vignetta contro George Soros

Israele

di Paolo Castellano

 

In questi primi giorni di settembre in Israele sta impazzando una nuova polemica su Netanyahu. Questa volta il protagonista dell’acceso dibattito pubblico non è il primo ministro israeliano, che è accusato dalla stampa israeliana di abuso di potere e appropriazione indebita di fondi pubblici. Stavolta a finire sui quotidiani e i siti news di mezzo mondo è il ventiseienne Yair Netanyahu, il figlio del premier, perché l’8 settembre ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una foto dalla matrice complottista su George Soros (criticato più volte dal premier Netanyahu per i finanziamenti alle ONG umanitarie).

Come riporta l’Ansa, l’immagine infatti ritrae Soros che – in una catena di manipolazione – sfrutterebbe il potere dei “Rettiliani” e degli “Illuminati” per controllare l’opposizione della sinistra israeliana. Nell’immagine sono presenti anche l’ex-premier laburista Ehud Barak e due attivisti Eldad Yaniv e Meni Naftali.

Lo scivolone di Yair Netanyahu ha assunto ancora più risonanza a livello mediatico quando David Duke dal proprio profilo Twitter ha condiviso l’immagine di Yair definendola “fantastica”. Il problema però è che David Duke risulta essere stato l’ex-capo del Ku Klux Klan e un convinto negazionista della Shoah. Il disegno è pure stato pubblicato nel sito nazista The Daily Stormer.  L’appoggio di Duke e del The Daily Stormer ha offerto un assist ai titolisti dei quotidiani sparsi per il globo e infatti, soprattutto in Italia, Yair è stato tacciato di razzismo. Insomma un ebreo antisemita. I critici giustamente hanno sottolineato che la vignetta di Yair ripercorra i noti topoi antisemiti della propaganda nazista contro gli ebrei: la lobby ebraica burattinaia che controlla il mondo e le banche per assicurarsi il potere sulle società. Nel frattempo il premier Netanyahu non ha ancora voluto rilasciare nessuna dichiarazione sul fatto.

Il clamoroso errore di comunicazione di Yair potrebbe essere interpretato come un fallo di reazione motivato dalla continua pressione politica esercitata dalle opposizioni israeliane (in particolare di Eldad Yaniv e Meni Naftali) a causa delle accuse di malversazione indirizzate alla madre. Sara Netanyahu infatti andrà a processo con l’imputazione di aver di aver utilizzato fondi pubblici per fini privati.