Israele: due attentati nel nord scuotono la quiete interna 

Israele
di Anna Balestrieri
L’attacco è iniziato poco dopo mezzogiorno a Beit She’an, lungo la Route 71, quando l’attentatore, alla guida di un’auto, ha investito un ragazzo di 16 anni, rimasto ferito in modo lieve. Subito dopo ha travolto un uomo di 68 anni, uccidendolo sul colpo.
Due persone sono state uccise e altre due ferite in una serie di attacchi terroristici avvenuti venerdì 26 dicembre nel nord di Israelein un’escalation di violenza che ha coinvolto investimenti con auto, accoltellamenti e aggressioni a piedi. L’attentatore, un palestinese proveniente dalla Cisgiordania, è stato infine colpito da un civile e arrestato.

La dinamica dell’attacco

L’attacco è iniziato poco dopo mezzogiorno a Beit She’an, lungo la Route 71, quando l’attentatore, alla guida di un’auto, ha investito un ragazzo di 16 anni, rimasto ferito in modo lieve. Subito dopo ha travolto un uomo di 68 anni, uccidendolo sul colpo.

La vittima è stata identificata come Mordechai Shimshon, residente di Beit She’an, dichiarato morto sul posto nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori.

L’accoltellamento vicino al kibbutz

Dopo il primo investimento, l’attentatore si è diretto verso nord-ovest, in direzione di Afula, inseguito dalle forze di sicurezza. Durante la fuga si è fermato nei pressi del kibbutz Ein Harod, dove ha accoltellato a morte una giovane di 19 anni.

La seconda vittima è Aviv Maor (nella foto a sinistra) membro del kibbutz, uccisa alla fermata di un autobus. L’episodio ha profondamente scosso la comunità locale, già provata da mesi di tensioni e violenze.

L’ultimo tentativo di fuga

All’ingresso di Afula, l’attentatore ha tentato un nuovo investimento, finendo però contro un palo. Uscito dall’auto, ha colpito un uomo alla testa con una pietra, provocandogli ferite lievi.

Poco dopo, mentre cercava di fuggire a piedi, è stato colpito e ferito da un civile armato, quindi arrestato e trasportato in ospedale in condizioni moderate.

Testimonianze e reazioni

Una testimone di Nazareth, Marwat Abed, ha raccontato che lei e la sua famiglia hanno prestato i primi soccorsi all’uomo ferito ad Afula.
“Non ci sono ebrei o arabi — siamo tutti insieme”, ha dichiarato, sottolineando come il ferito fosse un loro parente.

Il profilo dell’attentatore e le operazioni dell’IDF

Secondo l’esercito israeliano, l’attentatore era entrato illegalmente in Israele dalla Cisgiordania alcuni giorni prima. I media israeliani riferiscono che lavorava senza permesso e che avrebbe usato il veicolo del suo datore di lavoro per compiere l’attacco.

L’uomo è stato identificato come Ahmed al-Rub, 37 anni, originario di Qabatiya, nel nord della Cisgiordania. In seguito all’attacco, le forze dell’IDF hanno fatto irruzione nel villaggio, arrestando il padre dell’attentatore e imponendo posti di blocco e restrizioni agli accessi della città.

L’episodio si inserisce in un contesto di tregua incerta, alimentando timori per la sicurezza interna e riaccendendo il dibattito sulle infiltrazioni illegali e sulle misure di prevenzione contro il terrorismo.