I video cantati di Chanukkà dominano YouTube: tra fenomeni pop e intelligenza artificiale

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola

Come ogni anno con l’arrivo di Chanukkà la Rete si riempie di musica festiva ma il 2025 ha segnato un ulteriore salto in avanti fatto di parodie a cappella delle principali hit e video realizzati con l’intelligenza artificiale.

Aspiranti cantanti e fan ebrei di tutto il mondo hanno colto quest’occasione per rendere omaggio ai propri idoli, creando versioni dei loro brani adattate per la festa di Chanukkà e che, in poco tempo, hanno ottenuto centinaia di migliaia di views su YouTube e TikTok.

 

KPop Demon Hunters a cappella

Una delle principali fonti di ispirazione è stato il film KPop Demon Hunters, il musical animato per ragazzi che in poche ore è diventato un fenomeno globale affermandosi come il prodotto Netflix più visto di sempre.

Per cavalcare l’ondata di successo del film, il gruppo Maccabeats della Yeshiva University di New York ha creato il video “HanuKPop Demon Hunters”, un mashup di cinque brani reinterpretati con testi ironici su candele, dreidel e latkes. Il tutto è stato accompagnato da avatar animati dei membri della band, in una miscela di tecnologia e tradizione che ha presto conquistato le famiglie diventando il video di Hanukkah più visto della stagione.

Sulla stessa scia si è inserito anche Six13, altro gruppo a cappella newyorkese che ha scelto due brani di KPop Demon Hunters “Golden” e “Soda Pop” puntando però su video in live action. Il risultato è stato meno spettacolare sul piano visivo ma coerente con i progetti firmati dal gruppo, noto da anni per i suoi mashup sofisticati e dedicati a icone come i Queen, Billy Joel, Elton John o ad universi pop come Star Wars e Hamilton.

 

Gli Inspire Beats e l’uso dell’AI

Mentre le parodie pop restano centrali, il vero elemento di novità di quest’anno è introdotto dalla massiccia presenza dell’intelligenza artificiale nei progetti cantati. Cercando “Hanukkah” o “Chanukah” su YouTube, sono infatti numerosi i video che si possono trovare realizzati completamente o anche solo in parte con strumenti di AI.

Tra i casi più emblematici c’è il canale Inspire Beats che pubblica quasi un video al giorno raggiungendo decine di migliaia di visualizzazioni. Autrice del progetto è Leah Bar Shalom, graphic designer e illustratrice, madre di due figli che vive in un insediamento della Cisgiordania e che, fino a pochi mesi fa, non aveva mai composto musica.

Trasferitasi in Israele 18 anni fa dalla California, Bar Shalom ha aperto il suo canale nel giugno 2025 ed oggi realizza un video completo in sole quattro o cinque ore.

“Non si tratta di incollare testi su una chatbot” ha spiegato Bar Shalom durante uno dei suoi video. “Uso diversi programmi per costruire musica e immagini finché non corrispondono a quello che ho in mente”. La sua regola è chiara: nulla viene pubblicato se non la convince dal punto di vista artistico ed emotivo.

https://www.youtube.com/watch?v=vBHeNXMaMEk

In “Our Weapon is Light”, una delle sue produzioni più recenti, una profonda voce maschile canta in inglese ed ebraico contro il crescente antisemitismo, alternando immagini generate al computer a scene reali: manifestazioni anti-Israele, il ritorno degli ostaggi da Gaza, la preghiera al Muro Occidentale. Il confine tra reale e artificiale si dissolve, diventando parte stessa del messaggio.

“Come artista, ammetto che molte applicazioni dell’intelligenza artificiale mi mettono a disagio” aggiunge Bar Shalom, “ma cerco di usarla in modo etico per ispirare le persone.”

Nei suoi video compaiono anche link al suo negozio Etsy dove vende merchandising e arte a tema israeliano: una fonte di reddito che le consente di sostenere i suoi progetti.

Protagonisti della scena sono anche gli Y-Studs che hanno deciso di creare un omaggio ai Jonas Brothers, rileggendo in chiave di Hanukkah i principali brani del gruppo come “Year 3000”, “Sucker” e “Burning Up”. Altri contributi rilevanti arrivano dal cantore Azi Schwartz con il New York City Children’s Chorus, da Matisyahu, dai Miami Boys Choir e dai Solomon Brothers.

Tra tradizione religiosa, cultura pop globale e nuove tecnologie, la musica di Hanukkah si conferma così uno spazio di sperimentazione identitaria. Un luogo dove il sacro incontra l’algoritmo, e dove la festa delle luci trova, ancora una volta, nuovi modi per accendersi.