di Nathan Greppi
La sera di lunedì 24 novembre Fiano era ospite di un incontro organizzato dall’Associazione Italia-Israele di Bergamo, dal titolo La pace è possibile?. Tuttavia, fuori dall’evento si è tenuta una manifestazione contro l’ex-deputato che annoverava tra i suoi organizzatori proprio la sezione bergamasca dei Giovani Democratici, il movimento giovanile del PD.
Dopo la censura per mano dei collettivi propal all’Università Ca’ Foscari di Venezia, non si fermano gli attacchi contro Emanuele Fiano, ex-deputato del Partito Democratico e presidente dell’associazione Sinistra per Israele. Ma questa volta, gli attacchi venivano direttamente dal suo stesso partito.
I fatti
Come riporta Linkiesta, la sera di lunedì 24 novembre Fiano era ospite di un incontro organizzato dall’Associazione Italia-Israele di Bergamo, dal titolo La pace è possibile?. Tuttavia, fuori dall’evento si è tenuta una manifestazione contro l’ex-deputato che annoverava tra i suoi organizzatori proprio la sezione bergamasca dei Giovani Democratici, il movimento giovanile del PD.
“La nostra posizione è netta”, si legge nel post su Instagram con cui i Giovani Democratici di Bergamo hanno annunciato la protesta. “Pur ritenendo indispensabile dialogare con quella componente della società israeliana che oggi si oppone al genocidio, alle politiche di apartheid e al progetto colonialista che è genesi della tragedia palestinese, non si può negare l’evidenza che l’Israele di oggi esprime in maggioranza un sostegno popolare alle azioni dell’esercito e alla violenza esercitata sui palestinesi”.
“La sinistra”, si legge nel comunicato, “non può dialogare con ‘sionisti moderati’”, ma può farlo solo con “gli antifascisti e antisionisti”. Le opinioni di Fiano, scrivono i Giovani Democratici di Bergamo, sono “legittime”, ma “rivendichiamo il diritto e il dovere di chiarire che non parla a nome nostro, né come sinistra né come Giovani Democratici, e crediamo neanche come Partito Democratico”.
Le reazioni
Non sono mancate le reazioni indignate da parte di alcuni esponenti del PD per la condotta dei giovani militanti. Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo, ha dichiarato che “nel Partito Democratico non c’è spazio per campagne d’odio o delegittimazioni personali: il confronto è legittimo, la violenza verbale no”.
Piero Fassino, fondatore di Sinistra per Israele e deputato del PD, ha definito l’accaduto un “ennesimo attacco a Emanuele Fiano a cui, stavolta a Bergamo, hanno tentato di impedire un confronto democratico, civile ed aperto. Una vicenda resa ancor più dolorosa perché proveniente da alcune schiere dei Giovani democratici. Una brutta pagina di intolleranza e ignoranza che avremmo voluto non vedere”.
Ha preso posizione anche l’eurodeputato ed ex-sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che su X ha espresso la sua solidarietà a Fiano e affermato che le “posizioni di Sinistra per Israele hanno piena cittadinanza nel PD, che da sempre sostiene la prospettiva dei ‘due popoli e due Stati’ come unica vera opzione di pace in Medio Oriente.
Solidarietà a Lele #Fiano per l’attacco subìto da Giovani Democratici di Bergamo.
Le posizioni di Sinistra per Israele hanno piena cittadinanza nel PD, che da sempre sostiene la prospettiva dei “due popoli e due Stati” come unica vera opzione di pace in Medio Oriente.— Giorgio Gori (@giorgio_gori) November 24, 2025
Dopo i fatti di Venezia, non tutte le reazioni pubbliche sono state solidali. Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, in quell’occasione ha scritto su Instagram che lui non inviterebbe mai esponenti di Sinistra per Israele a parlare nel suo ateneo, poiché pur criticando Netanyahu si rifiutano di parlare di genocidio “con sommo spregio per i coerenti pronunciamenti della scienza giuridica e di quella storica”.



