di Nina Deutsch
L’episodio, avvenuto nel primo pomeriggio di lunedì 10 novembre, è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza. L’aggressione, aggravata da motivi di odio religioso e razziale, rilancia il tema dell’antisemitismo in Europa.
Nel primo pomeriggio di ieri, 10 novembre 2025, nei padiglioni della Stazione Centrale, si è verificato un grave episodio di violenza. Un giovane di 25 anni, cittadino pakistano con precedenti, è stato fermato dalla Polizia ferroviaria con l’accusa di lesioni personali aggravate per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
La dinamica
Intorno alle 13:15, sulla banchina 8 della stazione milanese, un gruppo di una decina di turisti americani ebrei ortodossi, riconoscibili dalla kippah, era in attesa di un treno diretto a Venezia.
Secondo i primi accertamenti, il cittadino pakistano, già noto alle forze dell’ordine e appena arrivato a Milano a bordo di un convoglio regionale, avrebbe iniziato a inveire contro di loro mentre consultavano il tabellone delle partenze.
Senza motivo apparente, si sarebbe poi scagliato contro uno dei turisti, urlando slogan contro il «massacro di bambini» in Palestina e colpendolo con calci e pugni, fino a ferirlo alla testa con un anello di ferro.
La scena si è svolta davanti a decine di viaggiatori e sotto l’occhio delle telecamere di sicurezza. Alcuni passanti hanno tentato di fermarlo, mentre un addetto alla sicurezza di Ferrovie dello Stato ha lanciato immediatamente l’allarme. Le pattuglie della Polfer, che si trovavano poco distanti, sono intervenute in pochi minuti e hanno bloccato l’aggressore.
Le conseguenze e l’arresto
La vittima è stata soccorsa e trasportata all’Ospedale Fatebenefratelli in codice verde: le sue condizioni non sono gravi.
L’aggressore è stato arrestato e condotto in Questura, dove è stato sottoposto a fermo per lesioni personali aggravate dall’odio razziale e religioso. La visione dei filmati di videosorveglianza ha confermato la ricostruzione dei fatti. Secondo quanto emerge dai primi accertamenti della Digos, il 25enne non risulterebbe affiliato a gruppi antisemiti né a organizzazioni estremiste.
Sicurezza urbana
L’episodio riporta al centro una domanda cruciale: quanto sono sicuri gli spazi di transito nelle grandi città europee? Le stazioni ferroviarie, luoghi di passaggio e incontro, si confermano anche possibili scenari di violenza improvvisa.
L’aggressione di ieri, aggravata da motivi di odio religioso e razziale, si inserisce in un quadro più ampio: il riemergere dell’antisemitismo nelle metropoli italiane ed europee. Non si tratta di un caso isolato. In diverse capitali del continente si registra un aumento di episodi antisemiti, dalle manifestazioni ostili agli atti vandalici contro sinagoghe, scuole e luoghi della memoria.
Così anche Milano, simbolo di transito e connessione, diventa teatro di intolleranza.
L’arresto dell’aggressore è una prima risposta, ma non sufficiente: la sicurezza urbana e la lotta all’antisemitismo richiedono un impegno costante e coordinato, a livello locale e nazionale.
Le reazioni
“L’episodio di ieri – ha scritto Daniele Nahum, Consigliere del Comune di Milano – Azione – il pestaggio di un gruppo di ebrei ultraortodossi americani alla Stazione Centrale di Milano è l’ennesimo atto di antisemitismo che si verifica in città. La situazione è da un lato sfuggita di mano, dall’altro mi sembra che ci sia una sottovalutazione del fenomeno da parte delle istituzioni. Visto che la situazione è ormai fuori controllo, chiederò l’istituzione di un comitato cittadino per la lotta all’antisemitismo. Servono azioni concrete”.
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