Firenze, aggrediti due turisti ebrei da un arabo al grido “Free Palestine”

Italia

di Nina Prenda
L’uomo vedendoli indossare kippot, peot e zizzit ben visibili inizia ad intimidire i due ragazzi,  ad avvicinarsi facendoli allontanare e distanziare. Costantemente e con tono sempre più iroso ed aggressivo ripete incessantemente “Free Palestine”. Il video è diventato virale sui social.

 

“Free palestine”. Questo slogan carico d’odio risuona per le strade di Firenze nella notte di domenica 28 settembre. A pronunciarlo è un arabo che decide di filmarsi mentre intimidisce ed aggredisce due turisti ebrei americani che sono in visita nel capoluogo toscano. L’arabo inizialmente gli chiede “Where are you from?”, da dove vengano, e qual è la loro origine, vedendoli indossare kippot, peot e zizzit ben visibili. Successivamente l’arabo inizia ad intimidire i due ragazzi, ad urlare loro contro, ad avvicinarsi facendoli allontanare e distanziare. Costantemente e con tono sempre più iroso ed aggressivo ripete incessantemente “Free Palestine”. Il video è diventato virale sui social.

 

 

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L’Associazione Italia-Israele di Firenze esprime profonda indignazione e preoccupazione per i gravissimi episodi verificatisi negli ultimi giorni nella nostra città: “Si tratta di fatti che non possono essere minimizzati né archiviati come semplici episodi isolati: l’antisemitismo è tornato a manifestarsi apertamente nelle nostre strade, e questo deve preoccupare tutta la società civile.

Come Associazione Italia-Israele di Firenze, denunciamo con forza questo clima di crescente ostilità verso gli ebrei e verso chi esprime solidarietà a Israele. Le istituzioni — a partire dal Comune, dalla Regione e dalle forze dell’ordine — hanno il dovere di reagire con fermezza, garantendo sicurezza, tutela e una risposta politica e culturale chiara e inequivocabile.

La nostra città ha una lunga tradizione di tolleranza e convivenza: non possiamo permettere che l’odio antisemita, mascherato da slogan politici, prenda piede. Serve una presa di posizione netta e condivisa, non il silenzio o l’indifferenza.

Non possiamo – infine – restare spettatori passivi. Quando un professore viene aggredito per le sue idee e due ragazzi vengono colpiti solo perché ebrei, è tutta la comunità fiorentina a essere colpita. Chi semina odio va isolato e fermato, senza ambiguità” nota Emanuele Cocollini, presidente dell’Associazione Italia-Israele di Firenze.