Alla Sorbonne studenti esclusi da gruppo WhatsApp: hanno cognomi che sembrano ebraici e quindi sono “sionisti”

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di Ilaria Myr
Il fatto, accaduto il 15 settembre e riportato da tutti i media francesi, non ha avuto alcuna eco su quelli italiani, nonostante la sua gravità. Mentre a fine agosto un altro gruppo WhatsApp del prestigioso ateneo aveva lanciato un sondaggio. “Gli ebrei, pro o contro?”. Dura la condanna dell’Ateneo.

Accusati di essere sionisti solo perché hanno cognomi con assonanza ebraica: questa l’allucinante motivazione alla base dell’esclusione di sei studenti del primo anno di economia all’Università Paris 1 Pantheon- Sorbonne da un gruppo WhatsApp della loro classe. Il fatto, accaduto il 15 settembre e riportato da tutti i media francesi, non ha avuto alcuna eco su quelli italiani, nonostante la sua gravità.

«Non vi vogliamo qui», recita uno dei messaggi accompagnato da una bandiera palestinese. Dietro questa azione, una giovane studentessa che ha arbitrariamente preso di mira nomi o cognomi che suonavano ebraici. Uno degli studenti esclusi le scrive: “Non sono né ebreo né sionista. Non fate di tutta l’erba un fascio”.

Uno screenshot della chat

Davanti al campus della Sorbona, molti studenti, come riporta Franceinfo, erano  scioccati: “Mi sorprende, mi sconvolge. Non è giusto“, commenta uno studente. Un altro aggiunge: ”Era una sostenitrice della Palestina. E a Parigi, almeno, è un argomento che ci mobilita tutti enormemente, me per primo. Ma bisogna dire che a volte prende delle pieghe…”. Una giovane donna ritiene che “fare un amalgama tra sionisti, ebrei e tutto il resto non sia molto intelligente”. “Proprio per questo cerchiamo di combatterlo”, aggiunge.

 

Un altro fatto a tre settimane di distanza

Il 24 agosto un altro gruppo WhatsApp del prestigioso ateneo aveva lanciato un sondaggio. “Gli ebrei, pro o contro?” Due persone avevano risposto contro. Fatti che l’Unione degli studenti ebrei di Francia aveva denunciato in una campagna di affissione, poi strappata.

“Gli studenti ebrei provano una sorta di inquietudine nel non sapere quando succederà loro qualcosa, come se fosse obbligatorio, quando si frequenta l’università in Francia, subire un atto antisemita se si è ebrei”, ha dichiarato Yosef Murciano, presidente dell’Unione degli studenti ebrei di Francia.

 

La condanna dell’Ateneo

L’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne denuncia i comportamenti inaccettabili alla base dei due fatti. In entrambi i casi, la direzione dell’istituto ha deciso di adire le vie legali: “Questi due atti, il cui carattere antisemita appare evidente, meritano una sanzione commisurata alla loro gravità”, ha affermato. Anche il ministro dell’Istruzione superiore su X, Philippe Baptiste, ritiene che ci sia una sola linea di condotta possibile. Quella della “tolleranza zero”.