Scoperte in Galilea monete della rivolta ebraica contro Costanzo Gallo

Personaggi e Storie

di David Fiorentini
Una piccola fortuna di ventidue monete di bronzo risalenti all’insurrezione ebraica contro Costanzo Gallo del 351–352 d.C. è stato ritrovato nell’antico rifugio di Hukok in Galilea. La valuta, che reca l’effigie dei cesari Costanzo II e Costante I, rappresenta una rara testimonianza della ribellione. (Foto di Mil Eljem/Israel Antiquities Authority).

Secondo gli studiosi dell’Israel Antiquities Authority e del Zefat Academic College, il sito di Hukok era stato realizzato inizialmente durante la Prima Guerra Giudaica (66–70 d.C.) e ampliato in seguito per la rivolta di Bar-Kochba (132–136 d.C.), diventando uno dei complessi sotterranei più estesi e articolati della Galilea.

“Questa scoperta mostra che, secoli dopo essere stati scavati, i tunnel furono riutilizzati”, spiegano i ricercatori. “Gli ebrei della Galilea seguirono le orme dei loro padri, rifugiandosi in questi nascondigli con i loro beni, tra cui il gruzzolo di monete”.

Dal 2019 gli scavi hanno portato alla luce cunicoli, stanze e tanti altri reperti, tanto che gli archeologi sottolineano come questo rinvenimento attesti sia le difficoltà sia la resilienza della comunità ebraica locale sotto la dominazione romana.

Tra l’altro, circa un decennio dopo la rivolta, un devastante terremoto colpì la Terra d’Israele, distruggendo numerosi villaggi. Eppure, solo pochi decenni più tardi, gli abitanti di Hukok eressero una delle sinagoghe più imponenti della zona, con pavimenti sfarzosi, decorati da mosaici di straordinaria raffinatezza.

“Ciò dimostra che la comunità non solo si riprese, ma prosperò, lasciandosi alle spalle le ribellioni e inaugurando un nuovo capitolo di vita, abbastanza florido da consentire la costruzione di una sinagoga tanto magnifica”, osserva il prof. Yinon Shivtiel dello Zefat Academic College.

Adesso, l’intera area archeologica, che comprende i resti della sinagoga e del complesso sotterraneo, è in fase di valorizzazione da parte del Keren Kayemeth LeIsrael (KKL) e sarà aperta al pubblico nei prossimi anni.