di Anna Balestrieri (Gerusalemme)
Il progetto, guidato dalla NLI, non si limita a oggetti visivi: accoglie fotografie, video, testimonianze scritte e orali, registrazioni audio, post sui social, volantini e documenti stampati. L’obiettivo è costruire un archivio affidabile, accessibile e ampio, che serva sia al presente che alle generazioni future. (Adesivi commemorativi per le vittime del 7 ottobre e i soldati caduti nella guerra delle Spade di Ferro. Immagine: Youval Hai & Shai Sharabi)
Alle pareti delle città israeliane, nelle stazioni, nei quartieri, compaiono adesivi, volantini, poster in memoria delle vittime del 7 ottobre 2023 e dei soldati caduti nella guerra “Iron Swords”. Queste immagini, spesso nate come oggetti effimeri, rischiano di svanire se non vengono preservate.
L’iniziativa della Biblioteca Nazionale: raccogliere l’effimero
In vista del secondo anniversario del 7 ottobre, la National Library of Israel (NLI) ha lanciato un appello al pubblico: consegnare ephemera commemorativi legati al massacro e alla guerra successiva. Questi materiali saranno integrati nel progetto Bearing Witness, un archivio che raccoglie testimonianze documentarie – digitali e fisiche – dell’evento e del suo impatto personale e collettivo (NLI).
“Sebbene originariamente non progettati per essere conservati, questi adesivi, volantini e poster sono diventati memoriali di vitale importanza” (NLI).

Cosa si raccoglie e perché è urgente farlo
Il progetto, guidato dalla NLI, non si limita a oggetti visivi: accoglie fotografie, video, testimonianze scritte e orali, registrazioni audio, post sui social, volantini e documenti stampati. L’obiettivo è costruire un archivio affidabile, accessibile e ampio, che serva sia al presente che alle generazioni future.
L’urgenza deriva dal fatto che l’effimero, per definizione, non è pensato per durare. La carta ingiallisce, l’adesivo si stacca, i colori sbiadiscono, i materiali si deteriorano. Inoltre molti documenti digitali si perdono: siti chiudono, account social vengono cancellati, messaggi scompaiono.
Portata del progetto
L’archivio Bearing Witness è nato per documentare in tempo reale gli eventi del 7 ottobre e la guerra che ne è seguita. Già sovraccarico di materiali, ha raccolto centinaia di iniziative civili, contenuti online e offline, testimonianze. Secondo una recente pubblicazione, sono stati già censiti oltre 500 milioni di elementi digitali, più di 2 milioni di file in vari formati e oltre 1.000 pubblicazioni ed ephemera.
Implicazioni culturali e sociali

La trasformazione dell’effimero in memoria ufficiale rappresenta un fenomeno potente: ciò che è quotidiano, spontaneo, spesso anonimo – come un adesivo appiccicato su un muro – diventa testimonianza storica. Ricordare non è solo un atto privato, ma un tessuto collettivo, un modo in cui una nazione interpreta il dolore, costruisce narrazioni condivise, custodisce la verità.
Questo archivio può diventare una risorsa per storici, sociologi, artisti, educatori, ma anche per chi cerca di capire come una società affronta il trauma, come commemora, come perde e come resiste.
Prospettive e sfide
Le sfide sono molteplici: garantire l’accessibilità delle raccolte; dare voce alla varietà delle prospettive, dalle famiglie ai testimoni anonimi; assicurare la durata nel tempo dei materiali, sia fisici che digitali; gestire con sensibilità emotiva contenuti spesso dolorosi, con il consenso e il rispetto dovuto ai familiari delle vittime.
L’idea che oggetti semplici, nati per il momento, possano finire in un archivio nazionale pone una domanda forte: che cosa scegliamo di ricordare, e come lo ricordiamo? Bearing Witness è la risposta della Biblioteca Nazionale d’Israele: una raccolta che mira a trasformare frammenti effimeri in documenti duraturi, tracce private in memoria collettiva.