Lo sapevate che? Le ferie pagate sono nate in Francia

Personaggi e Storie

di Ilaria Myr

Sono un diritto considerato ormai inalienabile nei contratti di lavoro (ahimè solo in quelli regolari) e sono un bene per i lavoratori. Le ferie pagate però sono state introdotte solo nel XX secolo nel Paese nostro vicino di casa: la Francia. Dopo la vittoria elettorale del Fronte popolare nel maggio 1936, il Paese fu attraversato da un’ondata di scioperi a cui aderirono tre milioni di persone che volevano che il nuovo governo garantisse alcuni diritti dei lavoratori. Protrattisi per più di un mese, gli scioperi e le occupazioni delle fabbriche cessarono alla firma degli accordi di Matignon tra il governo di Léon Blum, il padronato e i lavoratori. Tra i vari punti all’ordine del giorno, gli accordi sancirono il diritto alla rappresentanza sindacale e la settimana lavorativa di 40 ore. In seguito fu approvata un’altra misura straordinaria: due settimane di ferie pagate all’anno. Questa fu una vera novità: tradizionalmente, solo le classi più elevate potevano godere di più giorni di vacanza consecutivi, mentre grazie al provvedimento di Blum, gli operai poterono riposare continuando a percepire il salario.

La misura portò le persone di tutti ceti sociali a potere dedicarsi a hobby, visitare luoghi prima sconosciuti o semplicemente godersi il dolce far niente per la prima volta nella vita. Per molti lavoratori questa fu la prima volta in cui poterono godere di diversi giorni di svago da condividere con la famiglia e gli amici. Lo stesso Léon Blum avrebbe in seguito affermato che le sue misure avevano portato i lavoratori fuori dalle osterie e reso più facile la vita familiare.