Edith Bruck e Papa Francesco

Tra affetti e sensi di colpa: il libro che racconta l’amicizia di Edith Bruck e Papa Francesco

Libri

di David Zebuloni
Sono Francesco è il nuovo libro di Edith Bruck (edito La Nave di Teseo), l’opera che racconta il rapporto inedito tra la scrittrice sopravvissuta ai lager nazisti e il pontefice: un’amicizia fatta di affetto e di sensi di colpa. Il titolo del libro, nonché l’idea stessa di metterlo su carta, nasce quando Papa Francesco chiama la Bruck al telefono, dopo essersi già incontrati a casa sua e prima di rincontrarsi nuovamente, presentandosi in modo semplice. “Ciao, sono Francesco”, dice lui, e lei rimane colpita dalla sua umanità.

Il libro, tuttavia, non tesse tanto le lodi dell’amico Papa, quanto funge da flusso di coscienza per la scrittrice. “Vorrei abbracciare quella figura bianca, ma mi trattiene il senso di colpa di ebrea per quel desiderio che non mi spiego e non ho mai sentito”, scrive la Bruck con sincerità disarmante già all’inizio dell’opera. E poi ancora: “Fisso la grande croce nera del Papa, e io ho al collo la piccola stella d’oro di David, che porto solo ogni tanto. L’ho messa inconsciamente a conferma della mia appartenenza?”. E poi ancora e ancora: “Posso io, ebrea, sentire un bene immediato per il massimo rappresentante di coloro che da millenni ci hanno perseguitati?”.

Come nelle sue opere precedenti, colei che è sopravvissuta alla Shoah, utilizza la scrittura come mezzo di comunicazione non solo con il lettore, ma anche con i suoi fantasmi del passato e con chi non c’è più: il papà, la mamma e il marito poeta Nelo Risi. “Io sono troppo emotiva, lo so, e forse tu razionale agnostico. Mi libereresti da quel vago senso di colpa per il mio bene per un Papa che mi emoziona e mi scombussola troppo?”, domanda a quest’ultimo. Poi conclude: “La carta continua ad ascoltarmi, accoglie tuto il mio dire come quando ero ritornata dai campi nazisti e nessuno voleva sentire di Aushwitz. Forse scrivere mi aiuterà a capire perché sono a disagio con la porta aperta del mio cuore a Papa Francesco”.

Sono Francesco è una breve, straordinaria opera letteraria e psicologica. Un viaggio intimo nei meandri della mente e dell’animo di chi l’ha concepito e partorito. Un libro che pone più domande di quante risposte riesca a dare, ma che non lascia il lettore con l’amaro in bocca. Al contrario. Edith Bruck riesce di nuovo a trasmetterci ottimismo senza risultare ingenua, a cercare i punti di luce nel mare nero della vita senza oscurare il buio che talvolta incombe sulle nostre esistenze. Questa volta, tuttavia, lo fa accompagnata da un nuovo grande amico: Francesco.

 

(Edith Bruck, Sono Francesco, La Nave di Teseo, 96 pagg., 12 euro)