di Ilaria Myr
In un’Aula Magna gremita di genitori e bambini, venerdì 31 maggio si è tenuta la premiazione delle classi della primaria che hanno partecipato alla seconda edizione del Premio Paola Sereni, dedicato alla storica preside e insegnante della Scuola della Comunità ebraica. Il tema scelto quest’anno è: “Scrivere vuol dire mettersi in rapporto con gli altri. Si scrive come si tende una mano. La scrittura è sempre relazione, tra chi scrive e chi legge: è il cercare insieme, da lontano, risposte alle stesse domande.
“Il Premio deve essere uno stimolo per gli studenti per contribuire alla crescita culturale dei ragazzi”, ha dichiarato il dirigente scolastico Agostino Miele, che fin dall’inizio ha accolto con entusiasmo l’iniziativa voluta fortemente dalle figlie di Paola Sereni, Caterina e Adriana.
Dopo il bellissimo spettacolo realizzato dalle quarte per la serata della Fondazione Scuola, Caterina Meroni ha raccontato ai ragazzi chi era sua madre. “È stata preside in questa scuola per 30 anni – ha spiegato -. Era esigente, pretendeva il massimo, perché era convinta che imparare e studiare sia fondamentale per la crescita di ognuno e che farsi domande e cercare le risposte sia il modo giusto per crescere”.
Ha poi invitato “una scrittrice in carne e ossa, Raffaella Podreider, ex insegnante du inglese in questa scuola”, che ha raccontato ai ragazzi come si scrive un libro, partendo dalla sua esperienza di autrice di tre romanzi già pubblicati, e di un quarto che uscirà a novembre, ambientato nel Ghetto di Venezia nel 1600. Commovente l’interesse che il suo intervento ha suscitato nei bambini, che le hanno posto molte domande – “di cosa parlano”, “quale casa editrice li ha pubblicati”, “sono famosi”, “Come hanno reagito i tuoi studenti quando li hai scritti” -, dimostrando di essere stati coinvolti in prima persona dal tema del concorso, la scrittura.
La premiazione delle primarie
Terry Finzi, presidente della giuria, ha poi condotto la premiazione, ringraziando i bambini per il loro impegno e la loro partecipazione. «Avete dimostrato una grande fantasia ed empatia – ha spiegato -. C’è chi ha scritto poesie e chi ha fatto disegni, chi ha ambientato un racconto nel Ghetto di Varsavia e chi ha scritto delle invenzioni del futuro, come l’aspira-puzza…. Ci avete divertiti ed emozionati!».
A ritirare i premi (una targa e un buono Feltrinelli per l’acquisto di libri e altro materiale di interesse) i bambini, emozionati e contenti. Ecco i vincitori.
A tutti i partecipanti è andato un attestato di partecipazione: inoltre, tutti i lavori che hanno concorso al premio sono consultabili sul sito www.premiopaolasereni.it.
Primo ciclo
1 premio, II A con il quaderno Amare, scrivere, abbellire il vocabolario (consultabile presso la segreteria didattica della Scuola) con menzione speciale a: Beatrice Liscia per Autobiografia di Beatrice, e Lorenzo Rossi, Nicole Pavelesku, Gabriel Genah e Avraham Katri per La musica è una melodia.
2° premio, Aaron Blanga Gubbay, Poesia
Secondo ciclo
1 premio, V elementare, Marco Farhi, La scrittura, che magia!
2 premio, V elementare, Sofia Colombo e Emannuelle Nahum, Emma e il bullismo
3 premio, V elementare, Michelle Arazi, Tutto è possibile se il tuo cuore ci crede
Menzione speciale: IV elementare, Ethan Malfasi e Joel Abate, Le invenzioni di quando saremo grandi
I vincitori delle superiori (I e II° grado)
La premiazione delle superiori è avvenuta invece nelle classi. «Quest’anno hanno partecipato pochi ragazzi, sia dalle medie che dai licei – spiega Caterina Meroni a Bet Magazine -. Vorremmo capire, anche dialogando con i professori, come coinvolgere e appassionare gli studenti al Premio. Questa è per noi un’opportunità per ripensare al format. La finalità del Premio non si esaurisce infatti nel concorso. Il nostro desiderio, nello spirito dell’insegnamento della mamma, è quello di introdurre i giovani alla conoscenza delle lettere e del valore della cultura in generale organizzando iniziative culturali di alto livello. Stiamo pensando, ad esempio, di portare a Milano, in ottobre, lo scrittore israeliano Assaf Gavron, a incontrare i ragazzi, al mattino, e la sera gli adulti.
Ecco i vincitori.
Secondarie di I° Grado
1 premio, 1 media C, Victoria Guetta, La mia torta al cioccolato
2 premio, 1 media C, Ben Cohen, Intervista
3 premio, 2 B, Léa Prync, Mamma scrittura
Secondarie di II° grado
Biennio
II scientifico, Nicole Karmeli, Graphic Novel
Triennio
1 Premio, quinta liceo scientifico, Matan-Elle Cohen, Primo amore
2 premio, III scientifico, Gadi Maggioncalda e David Permutti, Saggio
3 premio, III scientifico, David Permutti, Poesia
Infine, pubblichiamo la lettera di Caterina Meroni a Claudia Bagnarelli, coordinatrice didattica della primaria, che ha sposato fin da subito l’idea del Premio Paola Sereni, coinvolgendo con le morot i bambini nell’iniziativa.
Cara Claudia,
il concorso letterario legato al Premio Paola Sereni è stato, anche quest’anno, ricco di sorprese e di emozioni.
I bambini, tanti, hanno risposto con entusiasmo e in allegria, raccontando storie, autobiografie, invenzioni per pulire il mondo oppure scrivendo poesie e pensierini personali e profondi su quello che è per loro la scrittura. Hanno raccontato, con grande attenzione ai particolari, anche il percorso di apprendimento alla scrittura, la conquista del corsivo e di altri linguaggi espressivi come la musica.
Alcuni hanno presentato lavori di classe, altri di piccolo gruppo, molti da soli.
Dalle pagine balzava con evidenza la curiosità di scoprire e inventare cose nuove e di condividerle con altri, esprimendo liberamente sé con fantasia, creatività ed immaginazione, al di là delle regole formali della bella scrittura (verranno dopo).
Tutto questo è frutto di una educazione ricevuta a scuola e in famiglia ed è la dimostrazione che educare alla creatività offre a tutti la possibilità di scoprire e realizzare i propri talenti. Come diceva Bruno Munari, un bambino creativo che sa raccontare sé attraverso le storie che inventa, è un bambino felice.
Questo è anche lo spirito del Premio perché la mamma desiderava, anzi, pretendeva che ciascuno coltivasse con eccellenza il desiderio di conoscere e di esprimersi.
La lettura dei testi ha appassionato la giuria e ciascuno di noi, per un attimo, è tornato bambino perché, con il Piccolo Principe, “tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano”. I bambini ci hanno coinvolto in un’esperienza non formale o accademica di giuria e anche di questo siamo grate. Avremmo voluto premiare tutti ed idealmente, credimi, è così. Le regole formali del concorso ci hanno costretti ad individuare, con qualche ex-aequo, i vincitori.
Alla fine di questa esperienza desidero ringraziare di cuore te e tutte le morot, una ad una, nonché Irit e la segreteria tutta, per l’affetto, la disponibilità e la dedizione al Premio Paola Sereni. Desidero anche esprimere la grande stima per il metodo educativo e formativo della scuola che ogni anno affascina sempre più.
A queste mie parole si aggiunge anche Terry Finzi, presidente della giuria e grande amica della mamma.
Con affetto
Caterina R. Meroni